Illuminati allo sbaraglio

Illuminati allo sbaraglio.

Ognuno ha il suo percorso

Non me la sento più neanche di giudicare chi fa cose brutte, ovviamente non sono d’accordo e se posso lo fermo, ovviamente d’impulso parte anche un giudizio ma subito dopo mi ricordo che siamo tutti anime in cammino, ognuno con il suo carico “emotivo” (inconsapevole) da vedere, da vivere, da mettere in scena in questo teatrino che chiamiamo vita quotidiana.

Qualcuno ha (inconsapevolmente) “scelto” di fare la parte di
“quello che vede” (illuminato?)
altri fanno la parte dei “fessi” e altri ancora fanno la “parte dei cattivi”, ma tu giudicheresti un attore dalla parte, dal personaggio che sta recitando?
Non sempre la parte dell’eroe viene affidata al miglior attore disponibile, molto spesso il miglior attore deve recitare la parte del personaggio più infimo della sceneggiatura perché quella parte è quasi sempre la più difficile, anche nella vita quotidiana è più difficile fare il delinquente che fare la persona per bene. Lo so che secondo qualcuno può sembrare assurdo, ma credetemi, è più serena (e facile) la vita della “persona per bene”.

Chi ha “scelto”, più o meno consapevolmente di recitare la parte di “quello che vede(oltre?)” dovrebbe fare bene la sua parte, dovrebbe davvero “vedere oltre”, oltre la sceneggiatura che stiamo vedendo e vivendo e che chiamiamo vita quotidiana, oltre, in profondità, al livello dell’anima DAL livello dell’anima.
E dovrebbe essere un faro anche per gli altri, soprattutto con l’esempio nella vita quotidiana.

Da quel livello cambia tutto, probabilmente vedrai un’anima che non riesce a uscire dal suo personaggio, probabilmente vedremo delle anime prigioniere del personaggio che hanno (inconsapevolmente) “creato” per fare la loro (purtroppo ancora inconsapevole) “esperienza terrena”.

A quel punto, se la vedi davvero così, potrai solo averne compassione.

Ci vuole un certo allenamento per portare questo punto di vista nella propria vita quotidiana, dove la reattività del personaggio che noi stessi stiamo recitando prende sempre il sopravvento su quello che l’anima avrebbe voluto fare.

Quante volte facciamo cavolate per una reazione impulsiva? Magari eravamo andati con le migliori intenzioni ma poi è scattato il personaggio che ci “domina” e abbiamo fatto la nostra (solita) cavolata

Iniziamo a vederlo, senza fare i superiori, probabilmente stiamo solo recitando la parte di quello che vede “oltre” e non è detto che lo stiamo facendo nel modo migliore.

 

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Siamo tutti attori sopra un palcoscenico dove vanno in scena… le emozioni.