La Paura

 

La nostra paura

 

Dalla politica italiana, sia a destra che a sinistra in molti si sono dissociati, se ne sono usciti per non cadere nella trappola.

 

Chi c’è rimasto dentro è lui stesso la trappola ma nemmeno se ne rende conto.

 

È una egregora fondata sulla distruzione ed ha raccolto energia attraverso l’adesione di tutti quelli che avevano un inconsapevole bisogno di distruggere il nemico, il vecchio per ricreare qualcosa di nuovo (un mondo migliore? Boh, forse ci credevano davvero, forse…).

 

Ma in pochi si sono resi conto che invece, l’egregora rimasta in piedi era solo la parte distruttiva e lo stanno dimostrando pienamente qui in Italia (ma non solo la politica italiana).

 

È quello che ho visto e continuo a vedere io da qui, dal punto di vista di quella parte di popolazione che non si addentra nella politica ma che cerca di guardare alla base, sotto le cose, nei sentimenti di base.

 

Le ideologie politiche, sia di destra che di sinistra hanno fatto il loro tempo, ormai sono destinate a crollare ed è per questo (secondo me) che i loro padroni, quelli che comandano davvero, gli stanno dando ordini così sconclusionati, così autodistruttivi.

 

Stanno utilizzando la loro stessa energia, la stessa energia distruttiva che alimenta la loro egregora, per distruggerli, ma non se ne rendono conto.

 

Sicuramente hanno in mente qualcosa di nuovo ma cosa sarà veramente non credo che lo possiamo sapere, almeno per ora.

 

Sicuramente creeranno qualche nuova egregora, la creeranno nella nostra testa.

 

Ciò che determina le cose del mondo è la coscienza collettiva, chi lo sa si impegna a deviare la coscienza collettiva in una direzione che loro vogliono.

 

Fanno le cose seguendo delle fasi.

 

È molto importante per loro, adesso, alimentare la paura perché con la paura alla base di ogni decisione, nessuna decisione andrà più nella direzione di ciò che vorremmo noi, di fatto, facendo in modo che ciò che creiamo non si colleghi più perfettamente nel mondo e creando così inconsapevolmente una nuova base molto “porosa”, piena di “bolle d’aria”, poco decisa e quindi poco consistente, una ottima base per distruggere facilmente tutto quello che si andrà a metterci sopra a breve tempo.

(Dovremmo sapere che, più sono consistenti le basi, più sarà difficile buttare giù ciò che vi viene costruito sopra)

 

Con la paura, ogni nostra decisione sarà presa verso una “direzione di compromesso”, una “via di mezzo” tra ciò che vorremmo fare e ciò che ci fa paura, indipendentemente da qual’è l’elemento di paura del momento (virus, guerra, crisi, carestia, mancanza di…, ecc.).

 

Ciò che facciamo, qualunque cosa facciamo, che sia la creazione di oggetti o fare il pane o fare i caffè al bar, o zappare la terra o costruire case o trattare con la gente, qualunque cosa noi facciamo, la faremo con la nostra professionalità, esperienza e, soprattutto emotività profonda che in modo sottile ma deciso imprime una caratterizzazione alla nostra “opera”.

 

Inconsapevolmente mettiamo, in tutto ciò che facciamo, dei tratti, delle piccole microscopiche “firme emotive” che attraverso l’inconsapevolezza di tutti verrà letta, raccolta e ritrasmessa.

 

Se hai paura, la tua paura la trasmetterai attraverso ciò che fai nella vita quotidiana, senza filtri, soprattutto quando ti impegni a nasconderla, anzi, per quelli che sono i “naturali meccanismi inconsci”, quanto più vorrai nasconderla, tanto più si manifesterà in modo subdolo. Diventiamo goffi, impacciati, imbranati.

 

Ne sai qualcosa?
L’hai già visto qualche volta?

 

La ricostruzione.
Quando tutto sarà distrutto, bisognerà ricostruire e di nuovo, in tutto ciò che ricostruiremo ci metteremo dentro le nostre “microfirme emotive” che contribuiranno a creare un nuovo “ambiente emotivo” con il quale daremo vita facile alla nuova coscienza collettiva.

 

È un po’ il “principio del caos” che regola tutti i grandi cambiamenti.

 

Secondo tale principio, la natura tende sempre a trovare un equilibrio utile alla vita, quando c’è un caos, quando un caos crea disordine, la natura tenderà a ritrovare un nuovo equilibrio.

 

Il nuovo equilibrio prenderà una “forma coerente” con l’emotività di base prevalente e con tutte le energie presenti al momento della fine di quel caos (comprese le energie astrali).

 

In questo momento è di estrema importanza riuscire a inserire “elementi emotivi buoni”.

 

Ma gli elementi emotivi buoni, vanno inseriti nella coscienza, poi non sarà nemmeno necessario impegnarsi nella materia perché inconsapevolmente, qualunque cosa faremo, la faremo nella direzione della creazione di qualcosa di coerente con quella emotività di base.

 

Ok, ma adesso, come facciamo adesso a uscire dalla paura dilagante e a riconsolidare le fondamenta di ciò che facciamo nella nostra quotidianità?

 

Ci sarebbe un percorso da fare.

 

Piccolo apparente fuori tema… i delinquenti sembra che la facciano franca sempre, molto raramente sbagliano nonostante tutto quello che fanno sia “totalmente sbagliato” e contro la natura e le leggi. Come mai?

 

Molto semplice, loro sono coerenti.

 

Noi “buona gente”, se ci permettiamo di fare una irregolarità, veniamo beccati e puniti, invece i cattivi no o comunque molto raramente.

 

Perché? Sempre per lo stesso motivo, coerenza/incoerenza.

 

Un buono ha i suoi momenti di “cattiveria”, ma questi sono in contrasto forte con la sua natura e questo produrrà una azione debole, spesso inconsistente ma comunque in disaccordo con la sua stessa natura e quindi non iscrivibile nel suo pezzetto di mondo. Chiunque se ne accorgerà e troppo facilmente verrà sgamato.

 

Il principio di coerenza/incoerenza può essere applicato però anche in modo favorevole ed è la prima cosa che possiamo fare per togliere energia alle egregore che inconsapevolmente alimentiamo.

 

Ciò che facciamo, qualunque cosa sia, ha il suo peso nel mondo perché lo facciamo in modo inconsapevole e perché nella nostra inconsapevolezza riusciamo ed essere stranamente coerenti con ciò che da dentro ci guida, ci muove, ci fa mettere quelle “firme emotive” di cui parlavamo prima.

 

Ecco, se riuscissimo semplicemente (e questo è davvero facile e possibile per tutti) a prendere coscienza, cognizione, visione della emotività profonda, il solo vederla produrrà una azione indebolita.

 

Continueremo a fare le cavolate che stavamo facendo, ma avranno un legame più debole con l’egregora emotiva che solitamente e inconsapevolmente alimentiamo.

 

Nello specifico di questo discorso, se ci rendiamo conto semplicemente della parte emotiva riguardante la paura, pur senza fare nulla di più, il semplice sapere che stiamo agendo, lavorando, parlando, discutendo, scrivendo con un sentimento di paura di sottofondo, farà in modo che la nostra azione, qualunque essa sia, porti con sé una “firma emotiva” più pulita, più consapevole.

 

In un discorso, useremo parole diverse, le useremo con una fonetica diversa, con un tono diverso.

 

Il vedere, prendere cognizione, coscienza della nostra emotività profonda di paura, renderà questa emotività profonda, incoerente, non più libera di esprimersi nella vita e in ciò che facciamo.

 

Questa è la base della trascendenza.

 

Questa cosa ovviamente non è risolutiva, ma è il primo passo per togliere energia alle egregore.

 

Il passo successivo sarà un lavoro vero e proprio di trascendenza delle tante cause profonde alle quali la nostra paura si lega e si manifesta.

 

Questa è la prima fase della AutoOsservazione, quella per la quale ci vuole solo onestà almeno verso se stessi e un po’ di buona volontà.

 

Per approfondire, leggi questo articolo allegato, che ti guiderà nella trascendenza, con anche una meditazione guidata che potrai registrare con la tua voce e i tuoi tempi.

 

Buon proseguimento verso te stesso. 🙏

 

AutoOsservazione, obiettivi e coscienza collettiva