Dove sbagliamo

Gli “errori” della vita nascono dall’incapacità di vedere dentro noi stessi e  ovviamente nella difficoltà a vedervi il punto di inizio di ogni cosa.

Mi sono sempre chiesto in questo mio percorso, perché ogni grande Saggio, ogni Mistico e ogni Maestro di cui ho letto racchiudeva tutto nel “Qui&Ora”.

L’ho capito solo qualche anno fa, dopo averlo messo in pratica veramente ma sulla sola fiducia, perché la mia mente iperattiva voleva sempre qualcosa di logico su cui basarsi.

A volte mi viene da pensare (presuntuosamente) che nemmeno loro l’avessero capito veramente ma ne avevano certezza solo per esperienza vissuta.

Ma ritorniamo a noi.

Qui, Ora, con quello che c’è Ora, adesso.

Qui&Ora puoi vedere, sentire e fare l’esperienza totale di ciò che accade adesso, in questo momento.

Le “lezioni da imparare” sono dappertutto, non è nulla di “logico”, è tutto al livello delle percezioni sottili, al livello della nostra emotività profonda e della nostra consapevolezza di tutto quello che ci succede dentro, indipendentemente dalle circostanze esterne ma tuttavia attraverso le circostanze esterne, la lezione è in ogni circostanza, in ogni cosa, sempre. E sono da cogliere al momento presente perché Qui, Adesso, c’è ogni elemento necessario e utile a “cogliere” questa lezione.

Tra qualche minuto potrebbe mancare qualche elemento, qualcosa sarà diverso e l’apprendimento di questa lezione sarà saltato, perso.

Certamente anche tra qualche minuto avrai altre cose da vedere e comprendere, eventualmente anche  da “trascendere”, ma questa “lezione”, questa che adesso stai vivendo nell’inconsapevolezza di tutto quello che ti sta succedendo dentro, molto probabilmente sarà persa (per il momento), ci saranno altre occasioni ma se non la “cogli” adesso nella sua interezza, per ora questa è persa.

Questa circostanza emotiva, questa situazione o qualcosa di molto simile oppure qualcosa che trasmetterà la stessa emotività che hai “glissato”, dovrà ripetersi (e lo farà inevitabilmente).

Se una parte di te, se una parte della tua mente, attraverso i tuoi ragionamenti, attraverso i tuoi pensieri non è ritratta, ritirata all’adesso, a questo momento, se anche un solo frammento della tua mente attraverso la tua attenzione non è presente adesso, qui in questo momento, distratto altrove, l’esperienza emotiva con la sua manifestazione materiale di questo momento sarà stata inutile perché è incompleta, perché una parte della tua attenzione e con essa una parte di te è proiettata altrove.

È incompleta perché quel frammento “distratto” della tua mente non è presente a questo momento.

Perfino l’intenzione con la quale ci si “raccoglie in presenza” è importante, anzi, determinante.

Se vogliamo fermare la nostra mente dal suo smanioso girovagare con l’intenzione di risolvere il problema del momento,  non si va da nessuna parte, sembra un paradosso ma è così.

Dobbiamo capire che, ciò che accade è stato determinato dalla nostra anima insieme al nostro inconscio, cioè dalle parti più profonde, vere e determinanti di noi stessi.

Ciò che ci accade “fuori”, nell’ambiente in cui ci troviamo è il teatrino messo in piedi da loro, con la collaborazione inconsapevole di tutti gli altri attori di questo palcoscenico chiamato “vita  quotidiana” e anche noi, contemporaneamente, facciamo inconsapevolmente parte dello stesso teatrino per conto anche degli altri attori presenti.

Questo contesto, l’abbiamo creato tutti insieme, ognuno facendo la propria parte, perfino la vittima del momento ha (inconsapevolmente) “scelto la sua parte” per qualche motivo che la riguarda in profondità, dentro la sua profondità (nota bene, non sto giustificando i cattivi del momento, ma segui fino in fondo).

Se non si riesce a fare questo passaggio di paradigma, difficilmente si potrà vedere oltre.

Se l’anima e l’inconscio hanno creato questa circostanza che ci sembra un casino, ovviamente anche con la inconsapevole collaborazione di tutti gli altri attori di questa stessa sceneggiatura e se noi saltiamo i passaggi andando diritti al desiderio di ristabilire un certo ordine materiale, senza che loro (anima e inconscio) facciano l’esperienza completa di questa cosa, evidentemente gli stiamo dicendo in modo sottinteso, che non abbiamo alcuna intenzione di permettergli di fare questa esperienza.

L’intenzione mentale sottintesa evidente non sarà quella di “permettere” ad Anima e inconscio di fare la loro esperienza del momento attraverso il casino nel quale “ci hanno messi”, sarà invece il cercare un modo affinché la conseguenza materiale di questa loro esigenza esperienziale, cioè il casino in cui ci troviamo, si risolva e cioè, per loro (anima e inconscio) significherà che non ci importa nulla di quello che vorrebbero esperire.

Il fatto che questo casino stia durando già da qualche mese o addirittura da anni, non significa che ne abbiamo fatto esperienza al livello di anima e inconscio.

Se un problema si è protratto così a lungo c’è una sola spiegazione: pur essendoci entrati dentro, apparentemente fino al midollo, non ne abbiamo fatto ancora una esperienza completa, c’è una parte di noi che non ha fatto “la sua parte” nel modo corretto.

Ogni volta che, immersi nel problema, cerchiamo un colpevole, anche se diamo la colpa a noi stessi, non stiamo facendo l’esperienza completa e corretta del momento.

Ogni volta che cerchiamo una spiegazione, i motivi materiali o addirittura spirituali, ogni volta che ragioniamo sul problema, non siamo presenti totalmente al momento presente perché una parte della nostra mente è proiettata in avanti o indietro nel tempo, è impegnata a cercare un responsabile, un colpevole, un motivo legato a qualcosa che è già successo o che prevediamo possa succedere, ma in ogni modo non è qui, non è presente adesso.

L’esperienza non deve farla la nostra mente, ma è lei che deve permetterla, non è “il nostro ragionamento” a dover capire, l’esperienza deve farla la nostra anima, attraverso la nostra vita, questa vita e, nella vita, anche (e soprattutto) attraverso la presenza totale della nostra mente, attraverso la nostra “semplice” attenzione al Qui&Ora.

Qualunque frammento della nostra mente non risulta presente, renderà nulla l’esperienza che per volontà dell’anima andrà ripetuta sempre più pesantemente.

L’intenzione.

Questa è la trappola degli spiritualisti.
Qualunque intenzione, anche la più etica, la più buona, sarà sempre un frammento della nostra mente assente all’esperienza.

C’è (io ho trovato) una sola eccezione.
Se l’intenzione sarà quella di prestarsi, offrirsi, dedicarsi, mettersi al servizio della propria anima per permetterle di fare l’esperienza completa del momento, come per magia ogni pensiero sparirà. Ma dovrà essere una intenzione ferma e pura.

Se l’intenzione sarà davvero questa, tutto quello che sta accadendo si acquieta, si calma, spesso si risolve in modi impensabili sotto gli occhi increduli.

Se l’intenzione sarà questa, immediatamente si creerà uno stato psicofisico molto particolare in cui tutto sarà lì a disposizione, ci sarà facilmente una esperienza totale del momento presente.

Saremo totalmente vigili e svegli, vedremo dentro le cose, dentro il mondo, nel frammento di cui stiamo facendo esperienza, qualunque essa sia, vedremo il “senso delle cose” che stiamo vivendo in quel momento.

non ci saranno interruzioni, non ci sarà nessuna interferenza, il mondo sembrerà essersi dimenticato di noi in quei minuti di AutoOsservazione fatta nella migliore intenzione, il telefono non squillerà, nessuno ci disturberà.

A questo punto, in poco tempo succede qualcosa di evidente anche nel mondo materiale che ci circonda, qualcosa di buono, di solito si avverte una sensazione di liberazione da qualcosa che il più delle volte nemmeno si comprenderà cos’è.

Che ci piaccia o no, è l’anima che determina tutto e continuerà a farlo attraverso la vita quotidiana.

Ogni volta che ci rifiutiamo di permetterle di fare l’esperienza completa del momento, lei si riorganizzerà nel mondo materiale per ripetere la sceneggiatura più incisivamente e noi, “volenti o nolenti” la eseguiremo come burattini, come marionette, come pupazzi nelle mani di un bambino (interiore) e dell’anima che continueranno a “creare sceneggiature” per rifare quella cosa che non abbiamo ancora colto, che non abbiamo ancora “illuminato” con la nostra attenzione e presenza sincera e “ben intenzionata”.

Questo accade nell’anima e nell’inconscio, questo accade nell’inconscio collettivo, questo accade nel mondo.

Rifiutiamo ciò che accade ignorando di esserne gli artefici e co-produttori.

Buona AutoOsservazione e buona immersione nell’esperienza dell’anima.

2 thoughts on “Dove sbagliamo

Comments are closed.