Toccare il centro di noi stessi

Toccare il centro di noi stessi.

 

Riuscire a toccare il nocciolo, il cuore di ciò che accade, non è facile.

 

Ma la difficoltà non è in cos’altro dobbiamo imparare.
La difficoltà sta nel riuscire a crederci davvero e nel riuscire a “disinstallare” le convinzioni profonde che ci tengono nella condizione dalla quale vorremmo uscire.
Disinstallare!

Non riprogrammare!
Di programmi ne abbiamo già troppi!

 

Paradossalmente impariamo decine di metodi per “interferire” (dialogare?) con il nostro inconscio e ti dico già da ora che sono tutti sbagliati, ma sono necessari.

 

Il metodo universale definitivo non esiste, nessuno ha la ricetta magica perché proprio non esiste nessuna ricetta magica.

Sono tutti una scimmiottatura di funzioni naturali che ha ogni essere vivente, anche le piante e gli invertebrati.

 

Tutte le ricette e tecniche che si imparano nei mille corsi disponibili, servono per prendere coscienza delle tue potenzialità reali oltre i soliti 5 sensi.

 

Ogni nuova tecnica ti farà vedere per un po’ di tempo dei risultati, degli pseudomiracoli, ma sarà sempre tutto momentaneo.

 

La guarigione di tutto non è qualcosa da fare o da imparare, è solo qualcosa da
PERMETTERE CHE ACCADA.

 

Ma non accadrà mai se prima non riesci a crederci davvero.

 

Devi imparare tante tecniche solo per sperimentare il tuo potenziale, per vedere le tue capacità naturali, per creare delle interferenze mirate nella vita quotidiana e prenderne fiducia profondamente. Ma poi, se vuoi fare il vero miracolo, devi avere anche la forza di abbandonare ogni insegnamento e ascoltare “nel giusto modo” te stessa.

 

Il giusto modo lo vedrai strada facendo, anche in questo non ci sono ricette universali, lo vedrai, il tuo “giusto modo”, mentre insegui le illusioni momentanee dei tanti metodi che hai imparato e che “dovrai” continare a imparare.

 

Una cosa importante però è l’intenzione di base che mettiamo in noi quando ci approcciamo alle varie “tecniche”, l’intenzione di “aggiustare le cose” è sbagliata per principio, so che sembra assurdo ma è così.

La situazione che vorremmo “aggiustare” ci è stata creata per fare una certa esperienza, voler  “aggiustare le cose” senza aver “completata l’esperienza” che ci trasmette vuol dire solo una cosa per la nostra anima e il nostro inconscio, per loro significa solo “fatti da parte e smettila di manifestarti”, “non rompere più le scatole”, “non voglio ascoltare le vostre ragioni”.

 

Capirai facilmente che in questo modo non vai da nessuna parte, il “problema” non si “aggiusterà” o al massimo si sposterà in altre aree della vita, di solito si somatizza nel corpo in malessere o anche malattia.

 

L’intenzione “giusta” con la quale approcciarsi quindi è, ovviamente, quella di permettere alla mente di comprendere il “potere che ha” e di dare all’anima la possibilità di fare pienamente questa esperienza. Se il senso profondo di questa intenzione verrà compreso davvero, la “tecnica giusta per il momento” verrà da sé.

 

Quindi posso solo dirti: abbi fede nel tuo potenziale e cerca di vederlo in ogni cosa che fai, durante i tuoi esperimenti con le varie tecniche  e soprattutto nella vita quotidiana, perché è lì che devi portare ogni cosa che impari.

 

E fallo umilmente.

 

Buona ricerca e buona fortuna

 

da Giuseppe Lembo.