Spostando il punto di osservazione, volutamente e INcoerentemente, si può cambiare la visione del mondo e in questa nuova visione si può scorgere qualcosa che ci è sempre sfuggita prima.
Questo NON per giocare con il punto di osservazione, non per scoprire nuove cose ma per prendere coscienza del fatto che, di tutto quel che c’è, noi vediamo solo una piccola parte a causa delle nostre focalizzazioni mentali tarate e mirate dai nostri stati emotivi interiori, dai nostri blocchi emotivi.
E’ un modo per prendere coscienza del fatto che, là fuori c’è tutto, molto più di quel che abbiamo nella nostra testa, c’è così tanta roba che il paese dei balocchi in confronto può essere considerato un posto privo di creatività.
L’universo, Dio, ha molta più fantasia di noi e tutto il creato è sotto gli occhi, contemporaneamente, dal peggio del peggio fino al miracolo quotidiano di cui mai ci rendiamo conto fino a quando non cambierà il modo di vedere le cose. Continue reading →