Subconscio, Inconscio e Genio interiore

Quando studi su te stesso, a volte scopri delle cose che, fino a quel livello di ricerca e di evoluzione personale vanno anche bene, ti spiegano delle cose che non riuscivi a comprendere e che a quel punto ti hanno portato un gradino più avanti… ma a volte ti accorgi che non sono proprio esatte e… devi fare un piccolo atto di umiltà (atto di verità) e tornare indietro… e ammettere di aver fatto un errore.

ho scritto in altri articoli che l’inconscio è il nostro corpo, ma in questa affermazione c’è un piccolo errore.

Avendo fatto recentemente gli esercizi di Psych Plus di Antonio Origgi ed avendo visto dei risultati immediati, la cosa mi ha fatto riflettere.

I recettori cellulari delle nostre cellule non possono cambiare così velocemente… quindi c’è qualcos’altro, poi Origgi ci ha anche ammoniti di stare attenti all’abitudine, con gli esercizi di Psych Plus si possono rimuovere velocemente le credenze limitanti ma… restano le abitudini comportamentali sulle quali si dovrà lavorare e quindi la nuova riflessione…

In tutto quel che avevo scritto avevo dimenticato un’altro elemento, il SubConscio, è questo l’anello ignorato e mancante in tutto il mio processo di comprensione.

Il SubConscio (cioè il nostro corpo e tutte le cellule di cui è composto) è il nostro generatore-accumulatore di emozioni, l’inconscio comunica attraverso le emozioni che attinge dal subconscio.

L’Inconscio è un bambino come tutti ormai sappiamo, il nostro bambino interiore.

I bambini giocano con tutto quel che hanno, se gli si mettono in mano dei mattoncini costruirà forse una casa o un ponte o qualcosa che comunque  possa permettergli di usare quei mattoncini

Se gli mettiamo in mano delle sfere ci farà qualcos’altro, se gli diamo delle carte da gioco ci costruirà i castelli di carte o chissà cos’altro… insomma, gioca con quel che ha.

Il nostro bambino interiore gioca con le emozioni, si diverte ad elaborarle in continuazione, le modella e le sposta come più gli pare, è anche capace di farci compiere delle azioni che sono in sintonia con quelle emozioni o che generano nella nostra vita una risonanza con le emozioni che ha deciso di usare per il suo gioco preferito in quel momento, a volte le usa per comunicarci qualcosa, altre volte per puro diletto, altre volte ancora le usa a casaccio generando un caos mentale incredibile… questo quando chiede la nostra attenzione.

Proprio come fanno i bambini quando giocano in una stanza dove ci sono due “adulti(?)” che stanno facendo dei discorsi “seri(?)”… e ignorano il bambino che gioca…

Cosa farà il bambino se nessuno gli da retta?

Ovviamente sappiamo tutti che aumenterà il volume dei suoi vocalizzi, delle sue chiacchiere, dei suoi discorsi…

Cercherà di attirare la nostra attenzione, ciò che dice non ha nulla a che fare con quel che vuole dire, ma vuole attirare l’attenzione.

Se gli dici di stare zitto aumenterà il volume, se davvero alzi la voce per un pò starà zitto ma poi… potrebbe arrivare addirittura a rompere qualcosa pur di attirare la tua attenzione

Così fa il nostro inconscio, esattamente uguale ai bambini che vogliono attirare la nostra attenzione.

I bambini come dicevamo prima, giocano con tutto quel che hanno, il nostro inconscio gioca con tutte le emozioni che trova in giro per il corpo nel quale è confinato e dal quale la mente, si guarda bene dal farlo uscire.

Potremmo pensare anche che, le emozioni sbagliate si diverte a moltiplicarle, facendocele girare in testa più spesso e spingendo così il subconscio ad aumentare i recettori cellulari che producono quell’emozione… ma generando anche nella vita quotidiana qualcosa che lo metterà in sintonia con quell’emozione che vuole che tu ascolti.

Lui sa bene quel che fa, sarà pure un bambino ma… è un bambino molto sveglio, molto attivo e soprattutto davvero superdotato… diciamo che è praticamente un mago, un mago che l’unico potere che non ha, è quello di infrangere il libero arbitrio della mente che lo “controlla(?)”

E’ il nostro libero arbitrio a decidere se ascoltare questo genio interiore oppure continuare con le sue credenze, con il suo ego, con il suo credere di esser chissà chì, con tutte quelle maschere con cui ci identifichiamo quotidianamente.

Sta davvero a noi comprendere cos’ha da dirci il nostro inconscio.

Il nostro corpo viene modellato da Lui, la nostra vita viene modellata da Lui, più ci ostiniamo a NON ascoltarlo, più Lui ci farà vivere quell’emozione che ci sta sabotando, più spingerà il subconscio (il nostro corpo) a diventare una batteria di emozioni incontrollate e incontrollabili sempre più carica di quei recettori cellulari che producono e si armonizzano con quell’emozione che ci ostiniamo a non voler comprendere.

L’Inconscio è un nostro amico, è l’unico vero amico che abbiamo, ci fa capire tutti i perchè della nostra vita, stabilire un colloquio con lui è sicuramente la scoperta più interessante che si possa fare.

Il problema che troviamo tutti nel cercare un primo contatto con questo bambino geniale che abbiamo dentro è dato dal fatto che… noi lo facciamo per portarlo ad accontentare le esigenze dell’ego, lo vogliamo incontrare per amplificare le cose che desideriamo nella vita, ignorando il FATTO CHE, se non le abbiamo ancora avute, molto probabilmente è il nostro inconscio a non averle volute.

Fino a quando cercheremo un contatto ed un colloquio con Lui solo per soddisfare la mente, Lui si opporrà, facendoci abbandonare un libro che parla dell’inconscio, facendoci prendere sempre decisioni sbagliate.

Comprendere l’inconscio è un passaggio fondamentale, non per forzare la vita, ma per renderla finalmente fluida e godibile, proprio come farebbe un bambino, che è capace di divertirsi con qualunque cosa abbia in mano.

In una zona di guerra, un bambino saprebbe giocare anche con le macerie delle case distrutte… questa semplicità d’animo dovrebbe far riflettere sulla leggerezza d’animo che hanno i bambini, e su quella leggerezza d’animo che il nostro bambino interiore ci chiede.

Leggerezza d’animo non vuol dire irresponsabilità, ma semplicemente semplicità, semplicità d’animo, quella semplicità indispensabile per vedere la vita in modo più costruttivo e libero dalle gabbie mentali che ce l’hanno complicata.

Forse, osservare come fanno i bambini da questa nuova prospettiva, potrebbe aiutarci a comprendere questo piccolo-grande genio ribelle che c’è in ognuno di noi e, potrebbe restituirci l’armonia perduta.

In accordo con Lui, possiamo arrivare ovunque, lui è un Genio, non dimentichiamolo…

Forse la favola di Aladino e della sua lampada ha come metafora proprio questo fatto.

Aladino ha tolto la polvere dalla lampada e accarezzandola è venuto fuori il Genio

Noi togliamo la polvere dalla nostra mente e accarezzando il nostro corpo (subconscio) magari riusciremo a far riemergere il Genio che è in noi.

Ancora una volta… è L’Amore, il motore di tutto.

Gesù disse…

se non ritornerete come bambini, non entrerete mai…

Forse, ritornare bambini vuol dire ritornare al nostro inconscio, dargli il giusto peso nella nostra vita quotidiana.

impariamo ad Amare il nostro bambino interiore e ad ascoltarlo, ne avremo tutto quel che ci serve… anche la magia.