storia di un uomo affranto di Antonio Albanese

Storia di un uomo affrantomaxresdefault

Questa è la storia di un uomo affranto dal potere, dagli impegni, dalle responsabilità

 

Pensavo, pensavo a quanti anni sono che non vado più a pescare…

mi piaceva così tanto andare a pescare, non sono più andato…

 

magari avevo delle cose più importanti da fare anche se in questo momento non saprei dire quali, non sono più andato!

abbiamo sempre delle cose più importanti da fare che non ci fanno stare bene, come se stare bene non fosse abbastanza importante…

 

io quando andavo a pescare per l’eccitazione mi svegliavo prima della sveglia anzi ero io che svegliavo la sveglia SVEGLIAAA!!!!

 

e sei lì che peschi e sei solo e se sei solo… sarai tutto tuo non pensi più a niente

non pensi al mutuo da pagare, non pensi alla guerra in corso…

non pensi al mutuo da pagare per mantenere la guerra in corso…

 

senti una voce gentile, una voce garbata

una voce che abbiamo sentito almeno tutti una volta nella vita, una voce di dentro una voce che ti dice…

uèh… uèh… uèhi… come sei fortunato!

 

come sono fortunato… come sono fortunato!

per me pescare è un lavaggio un battesimo

l’acqua del fiume se la lasci lavorare ti porta via tutti i tuoi pensieri e forse anche tutti i tuoi peccati, compreso il peccato originale che tra tutti i peccati è quello che più mi sta sulle balle è puro accanimento giudiziario…

 

l’acqua del fiume se la lasci lavorare ti lava via tutti i tuoi pensieri e forse anche tutti i tuoi peccati e ti rimette al mondo nuovo, ti sistema tutto

e allora ho pensato, a tutta la gente… paralizzata dal potere, diamogli una canna da pesca, diamogli la possibilità di stare con se stessi, aiutiamoli a dimenticare di essere indispensabili gli farà del bene, CI farà del bene! pescare, può sembrare una cosa piccola e banale però è un ritorno alle cose semplici, a quei fondamentali che stiamo perdendo

bene, pescare mi dava la grande occasione di sentire quella voce garbata, quella voce gentile, quella voce che ti dice…

 

ohh… come sei fortunato!

 

come sono fortunato, come sono fortunato!

come siamo fortunati… come siamo fortunati

 

però…

però io ogni volta che sento quella voce un pò mi vergogno e quasi mi imbarazzo…

allora ho pensato… dobbiamo essere messi proprio male, se ci vergogniamo di star bene…

forse è per questo che sono affranto, forse è per questo che non vado più a pescare, perchè mi fa paura sapere che volendo… VOLENDO…  posso stare bene.

 

Di Antonio Albanese