Siamo tutti attori sopra un palcoscenico dove vanno in scena… le emozioni.

Dalla mia esperienza di vita posso ormai affermare che, ogni persona che incontro é un attore chiamato dalla mia anima a recitare una parte per mio conto. Lo stesso faccio io per tutti gli altri… Ma tutto e tutti, inconsapevolmente.

Alcune volte siamo solo comparse, altre volte recitiamo parti importanti ma alla fine é tutta una recita dove vanno in scena NON i fatti materiali ma le EMOZIONI.

Tutto quello che succede ha una funzione puramente emotiva.

Se non  comprendiamo l’emozione che ci è stata proposta, la nostra anima e/o il nostro inconscio dovranno ripetere la scena, se non lo comprendiamo ancora, di volta in volta la scena diventerà più impegnativa, l’emozione che dovevamo comprendere si farà sempre più pressante. (quanti errori ricorrenti facciamo quotidianamente? quante cose della nostra vita quotidiana, sappiamo che ci faranno male eppure le ripetiamo continuamente? quanti comportamenti sbagliati abbiamo ma ripetiamo sempre… magari nascondendoci dietro quel banale e stupido… “io sono fatto così”?)

Colui (la persona) che ci fa soffrire, é un’anima che si é accollata l’ingrato compito di mostrarci una emozione che NON riusciamo a comprendere IN NOI STESSI.

La scena che si ripete è una manifestazione emotiva che non abbiamo compreso e che per questo viene ripetuta spesso.

PORGI L’ALTRA GUANCIA… perchè? perchè non hai compreso quale emozione ti sta proponendo quello schiaffo, se invece l’hai capita, anche porgendo l’altra guancia non riceverai più schiaffi, se non l’hai capita, ricevendo un nuovo schiaffo avrai la possibilità di “vedere” l’emozione che non hai capito la prima volta.

Il mondo materiale ha una funzione puramente emotiva…

qualcuno disse AMA IL TUO NEMICO.

Il senso di questa apparente assurdità é solo questo.

Pensaci un po’, chi sarebbe disposto a farsi odiare per farti comprendere qualcosa che riguarda solo te? Quindi, se lo comprendiamo davvero, perché non amarlo con tutta l’anima?

Tutto ciò che ci da sofferenza sono solo le emozioni che non sappiamo gestire, solo la nostra incapacità di vedere ed usare in modo flessibile alcune nostre emozioni genera in noi la sofferenza.

Ghandi é stato un maestro che l’ha dimostrato praticamente (anche se forse spontaneamente).

Fate la prova, quando vi sentite offesi chiedetevi in silenzio, nella vostra testa, senza dar cenno all’attore che vi sta proponendo quella emozione…

Che emozione sta emergendo adesso da dentro di me?

Vi assicuro che la persona che vi stava offendendo resterà spiazzata senza che gli abbiate risposto una sola parola e tutto avverrà ad un livello nuovo per voi, tutto avverrà a livello assolutamente inconscio.

A quel punto potete anche ringraziarla per avervi mostrato una vostra emozione da correggere.

Parlo per esperienza provata anche se devo dire che… Non sono ancora così centrato da farlo… Sempre.

Questa é la realtà apparentemente nascosta.

Vi dico di più.

Ho studiato molte tecniche di liberazione del proprio inconscio dai blocchi emotivi, che poi sono la causa della difficoltà a gestire le emozioni.

Le cose fondamentali sono 2

La presa di coscienza della realtà profonda dell’avvenimento (al livello descritto poco fa) e l’utilizzo di tecniche bioenergetiche.

Ho poi scoperto da me stesso che le bioenergie richieste e utilizzate sono le stesse che produciamo quando sentiamo quell’amore che fa vibrare tutte le cellule oppure quando piangiamo.

Il pianto, può riscrivere le nostre emozioni.

Quindi, se ami il tuo nemico con la consapevolezza dell’ingrato compito che si è accollato oppure se piangi per il dolore subito ma lo fai con la consapevolezza di cui sopra… cioè senza rancore o addirittura con amore… Stai riscrivendo le tue capacità di gestire quella emozione… nell’amore o nella compassione.

Se invece piangerai con odio… Riscrivi solo odio dentro di te e la tua anima non potrà far altro che rimediarti un’altro attore più odioso del primo… per metterti in “risonanza emotiva” con il nuovo “attore” che si appresta ad entrare in scena… per darti i mezzi fisici necessari per attirarlo nella tua vita.

Per questo motivo i nostri problemi si ripetono sempre uguali e se non sono gli stessi identici problemi, come minimo ci trasmettono sempre la stessa emozione fondamentale… quella emozione di base che regola inconsciamente e inconsapevolmente la nostra vita… Quella emozione da comprendere ed imparare a gestire in modo flessibile.

4 thoughts on “Siamo tutti attori sopra un palcoscenico dove vanno in scena… le emozioni.

  1. Ciò che hai scritto, mi risuona. Ma non riesco a identificare il motivo per cui si ripete la rabbia . I miei diritti calpestati, datore di lavoro che decide per me, sfruttamento, altre dinamiche non belle da descrivere. La mia voce non ascoltata. Spero di identificare per non ripetere più il film. Grazie ♡

    • auto-osservazione.
      nella auto-osservazione devi identificare le emozioni che emergono
      quelle emozioni identificate ti daranno almeno due vantaggi immediati, il primo è che capirai l’origine in te stessa di questi comportamenti nei quali ti vai a focalizzare, il secondo vantaggio è che, osservando le emozioni tu starai già vedendo il tuo inconscio al lavoro.
      è Lui, il tuo inconscio che produce tutto ed attira tutto oppure ti spinge a cercarti quelle situazioni che descrivi, lo fa spingendoti la dove tu potrai trovare facilmente “materiale emotivo utile” per la manifestazione delle tue emozioni.

      se lo vedi al lavoro, se te ne accorgi mentre Lui si manifesta, Lui, il tuo inconscio, non avrà più bisogno di “alzare il volume” e presto in qualche modo ti aiuterà anche a capire il momento in cui quella “necessità emotiva” ha avuto inizio, cioè il momento in cui la bambina che eri non ha compreso completamente una cosa che oggi, attraverso queste manifestazioni ti sta chiedendo di capire.

      io dico sempre…
      estrai le emozioni dalle situazioni quotidiane, fallo sempre, fallo diventare una abitudine, ci vorrà del tempo, io non prometto mai guarigioni spontanee anche se non è escluso che avvengano, ma se non fai questo lavoro quotidiano, non succederà mai nulla.

      estrai le emozioni e magari scrivi tutto su un blocchetto di carta, prendi nota delle emozioni quotidiane, vedi quelle che sono più frequenti, un’altra cosa sulla quale sto lavorando è la “regressione spontanea”, ho notato che si innesca quando ti accorgi di quante volte e in quante cose nel quotidiano si manifesta sempre la stessa emozione, è probabile che dopo qualche tempo il tuo inconscio ti farà un regalo davvero speciale… ti porterà indietro nel tempo passo dopo passo tenendo i ricordi relativi a quella emozione come un filo di Arianna fino ad arrivare alla prima volta in cui quella emozione non è stata compresa.
      quando arrivi “laggiù”, in quel ricordo ormai lontano, devi guardarti intorno e spiegare alla tua bambina di allora (che troverai proprio la in quel ricordo come fosse un’altra persona) tutto quello che tu bambina non hai compreso in quella scena di vita.

      è importante che tu perdoni tutte le persone eventualmente coinvolte in “quell’incidente emotivo”, è essenziale sennò non avverrà mai la liberazione di quella emozione, dopo aver fatto questo è molto probabile che si inneschi un pianto liberatorio.. piangi pure liberamente, non preoccuparti, ti farà solo del bene.
      è anche probabile che invece del pianto ti verrà da ridere molto sonoramente… va bene anche quest’altra modalità… anche una risata può essere liberatoria, l’importante è che tu abbia compreso tutta la scena che nella tua infanzia non avevi compreso e che la tua bambina interiore attraverso i comportamenti inconsci ti chiedeva di spiegargli.

      segui il blog perchè presto scriverò qualcosa di molto più dettagliato su questo argomento.
      grazie per la fiducia e ricordati sempre una cosa… sei tu il maestro di te stesso, qui, in queste pagine devi solo vedere degli spunti di riflessione, poi il resto del lavoro va fatto sempre dentro se stessi.

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