Qui & Ora e regressione spontanea.

auto-osservazione-e-meditazione

 

Dal Qui&Ora alla regressione spontanea.

 

Cominciamo dalla fine.

Come innescare la regressione spontanea.

 

Osserva, “senti” una sensazione dentro di te che ti da fastidio adesso e non pensare a nulla.

 

In questo momento devi sapere che, adesso vuoi scoprire il collegamento di questa sensazione con il tuo passato, vuoi scoprire quando e che cosa effettivamente è successo la prima volta che hai sentito questa sensazione e quindi vuoi ricordare ma… devi solo sapere di voler ricordare senza fare nulla per ricordare.

 

Può sembrare assurdo ma segui il discorso.

 

Il “gioco” sta nel ricordare con le emozioni e NON con la mente, il gioco è, tirar fuori il ricordo emotivo con tutta l’emotività del momento originario ma lasciando che questo affiori spontaneamente.

 

Tu hai adesso una focalizzazione che è il disagio che stai avvertendo in questo momento, e lo osservi, con la consapevolezza che, stai osservando qualcosa di spontaneo ed aspetti “semplicemente” che questa spontaneità si apra a te.

 

Devi sapere che, quella emotività che vivemmo in quei momenti della nostra infanzia, non possiamo riprodurla con la razionalità, sarebbe solo una brutta copia assolutamente infedele all’originale, l’emotività ricercata con processi mentali é profondamente diversa dalla emotività che affiora spontaneamente.

 

Quindi, devi tirar fuori, o meglio, devi lasciar emergere, il ricordo emotivo originario e originale, devi ritornare a quando nella tua infanzia hai sentito per la prima volta questa sensazione, oppure, quel ricordo della tua infanzia al quale questo disagio é collegato, a quel tempo non usavi la ragione nella stessa modalità di utilizzo di oggi (e forse non ragionavi proprio come fai oggi, eri più istintivo) quindi il tuo ricordo, nel tuo “archivio personale”, non è memorizzato così come lo vuoi identificare e ricordare oggi con il linguaggio che usi quotidianamente, adesso.

Se continui a cercarlo nella lingua che ora usi quotidianamente, non ne troverai mai nessuna traccia di quello originario, al massimo potrai risalire a qualche collegamento nelle sue prime manifestazioni sofferenti successivamente ai tuoi 13 anni.

Per poter ricordare le cose dell’infanzia devi utilizzare il linguaggio dell’infanzia.

 

Ma il linguaggio dell’infanzia non lo conosci più, non sai più parlarlo ne agli altri e nemmeno a te stesso e quindi non puoi richiamarlo così come faresti normalmente ma…

…ma non ne hai nemmeno bisogno perché, Lui, il tuo inconscio, se stai zitto con la mente, se NON gli fai pressione, lui ti dirà tutto ciò che riguarda questa sensazione NELLA vostra infanzia.

 

Lo dirà nella sua lingua che tu non sai più utilizzare, eppure lo comprenderai perfettamente. Ma del resto, lui lo fa quotidianamente.

Ogni cosa che vivi oggi e soprattutto le sofferenze, non sono altro che richiami emotivi al tuo passato, sono ricordi del tuo inconscio che vengono inscenati per poterne permettere la visualizzazione, per poter così vedere sul piano che abbiamo imparato ad osservare oggi (quello materiale, quello dei nostri discorsi interiori e dei nostri pensieri elaborati mentalmente), esattamente quella scena di vita della nostra infanzia che abbiamo ancora bisogno di comprendere.

 

Quindi…

Mettiti in ascolto fiducioso della sensazione che adesso ti sta dando fastidio e lascia che affiori spontaneamente qualcosa. Non metterci nessuna aspettativa, prendi con fiducia quel che viene e fa silenzio con la mente e le volontà/desideri mentali anche (e soprattutto) se quel che affiora ti sembrerà stupido o inutile.

Lascia che affiori quel che verrà ed impara a comprenderlo. Quando ascolti in questo modo, molto spesso accade che vedi il momento iniziale di questa tua sofferenza, quel momento della tua infanzia in cui il bambino che eri non ha compreso qualcosa e ti dico di più, trovandoti NEL ricordo con la “modalità ascolto emotivo”, e quindi nel linguaggio del bambino che sei stato, ma con la consapevolezza e maturità dell’adulto che sei oggi, potrai, anzi, potrete, tu e il tuo inconscio, completare quel ricordo, quella esperienza che avete riesumato, e questo completamento esperienziale costituirà la guarigione di quel ricordo, di quel modo di vivere quella emozione ed anche del problema fisico collegato (nel caso il disagio emotivo si fosse già somatizzato in malessere fisico).

Ma affinché questa guarigione avvenga, il tutto si dovrà svolgere NEL LINGUAGGIO dell’INCONSCIO.

E’ Lui che deve capire e completare quella esperienza ma può farlo solo nella sua lingua.

 

Ricapitolando.

Individui e “isoli” da qualunque collegamento materiale attuale (non è colpa di nulla e di nessuno) la sofferenza che stai vivendo adesso.

Ti metti in ascolto di qualcosa che sai che affiorerà non fai nessuna domanda non ti crei nessuna aspettativa ti fidi e ti affidi totalmente al tuo inconscio e alla tua anima,

aspetti in fiducioso silenzio,

prendi tutto quello che affiora,

lo osservi senza elaborarlo,

aspetti che si ricomponga da se.

 

Ma tutto questo, senza usare la ragione, questa sequenza dovrai ripeterla più volte fino a quando il procedimento diventerà spontaneo perché, fino a quando ci sarà di mezzo la mente, il ricordo può subire delle distorsioni o modificazioni che comprometteranno la capacità guaritrice del procedimento.

 

Ogni volta che ci proverai andrai sempre un po’ più avanti, fino a quando tutto il procedimento diventerà spontaneo, cioè fino a quando la tua mente farà solo il suo compito che è quello dell’osservatore.

 

Alla fine del procedimento, potresti spontaneamente piangere o ridere fragorosamente, lascia fluire anche questo, perché sia il pianto che la risata, mettono in circolazione in noi con maggiore forza quelle bioenergie che accelerano le guarigioni fisiche, riscriveranno più incisivamente il nostro DNA e lo faranno prendendo per buono il tipo di consapevolezza che “sentiamo dentro” durante il pianto o la risata.

 

Se piangi o ridi nella compassione, nell’Amore incondizionato, nella comprensione del tuo bambino interiore, nella volontà di essere presente a te stesso perché ora sai che, qui, in questo momento ci sei tu che stai rivivendo un momento della tua infanzia che ha determinato tanta roba della vita dell’adulto che sei adesso,

questa consapevolezza sarà il tuo nuovo essere totale.

 

Se invece piangi rivivendo e focalizzandoti sulla negatività che senti oggi, ugualmente riscriverai con forza il tuo DNA, ma lo farai nella negatività e nella sofferenza predisponendoti alla necessità inconscia di ricercare nella materialità che ti circonda sempre più sofferenza, é questa la spiegazione logica (anche se apparentemente assurda) di quei casi in cui un incidente di percorso con poche conseguenze, dopo qualche anno porta anche i migliori individui a situazioni di degradazione a volte catastrofiche.

Era solo una piccola sofferenza che però ha focalizzato la loro attenzione nella sofferenza e/o in altre emozioni basse ed ha, in questo modo, portato quella persona a focalizzarsi sempre più in quella direzione, in quella sofferenza, determinando un cambiamento anche nella sua fisicità, nella postura, nel modo di vivere, nello stato di salute… nel suo DNA.

 

Noi riscriviamo quotidianamente il nostro DNA, ma sempre inconsapevolmente.

 

Rabbia, invidia, frustrazione, pianto, sacrificio, rinunce, disperazione e sofferenze psichiche di ogni genere… Ma anche, risata, compassione, perdono incondizionato, amore incondizionato, accoglienza che fa sentire bene te che accogli, disponibilità, generosità incondizionati e quant’altro c’è di buono nella vita, hanno il potere di riscrivere in noi la capacità di entrarvi in risonanza sempre più spesso nel nostro futuro.

 

Nb. Amore, compassione e ogni sentimento nobile, DEVONO ESSERE INCONDIZIONATI, perché, prima di tutto, se sono “a condizione che…” vuol dire che siamo ritornati nel mentale, poi, comunque, ciò che riscriverà in noi qualcosa, sono sempre le emozioni di fondo, quelle che stanno alla base e non quello che “vogliamo mentalmente”.

Se tu sei disposto ad amare a condizione che ti sia ricambiato, la condizione emotiva di fondo è la condizione di essere ricambiato, quindi, se ti va bene, riscriverai un condizionamento, non l’amore sincero…

In qualche modo prima o poi ti troverai sempre più spinto da qualcosa dentro di te (dal tuo inconscio) verso persone che amano a condizione che… ed è quello l’amore che riceverai sempre più frequentemente.

Lo stesso vale per la compassione, per il perdono e tutti gli altri sentimenti nobili che puoi riscrivere in te.

 

Per mettere in moto tutto questo meccanismo però, ci vuole una sana capacità di auto-osservazione, seria, sincera, quotidiana, cioè, non solo in meditazione ma proprio nella vita quotidiana.

 

La meditazione in ambiente asettico con profumi, incensi, musiche specifiche, posture mirate ecc, può servire come allenamento, ma raramente potrà portarti a vedere le manifestazioni del tuo inconscio.

 

La meditazione serve come allenamento per imparare ad isolare i pensieri inutili nella/alla vita quotidiana.

 

Un buon meditante sa portare questa capacità nella vita quotidiana e da questa capacità si potrà poi risalire gradualmente a se stessi nella vita quotidiana.

 

Lo stato di meditazione nella vita quotidiana avviene ogni volta che la tua mente pensa solo al lavoro che stai facendo nel momento presente, qui, adesso…

Anche adesso mentre stai leggendo queste parole.

In questo stato, le interferenze e le sofferenze le vedrai sul nascere e se riesci ad essere in quel momento solo un osservatore silenzioso e non giudicante, vedrai ricomporsi la scena di vita della tua infanzia che la sofferenza appena cominciata voleva rievocare.

 

Questo è il vero e autentico Qui&Ora, questo è il senso ma, allo stato in cui viviamo noi “civilizzati”, richiede allenamento.

Sono in pochi quelli che possono mettere in pratica da subito questa regressione spontanea, ma è una cosa possibile per tutti, qualcuno avrà bisogno di qualche anno, a qualcun’altro basterà qualche settimana ma a tutti verranno dei benefici già dal primo giorno.

 

La base quindi é imparare a fare una sana meditazione.

Il passo successivo è portarla nella vita quotidiana.

Quello ancora dopo è imparare ad utilizzarla nel giusto modo, cioè con la giusta spontaneità.

Il passo finale è guardare in faccia se stessi nella propria essenza, la, dove tutto ha origine, nel nostro inconscio, nella nostra anima.

 

Buona Auto-Osservazione.

 

Ps. per comprendere più profondamente questo post, per chi è all’inizio di questo percorso e non ha letto altri post di questo blog, consiglio vivamente di fare una lettura almeno degli ultimi post, quelli che ho scritto in questo 2016 ed in particolare, magari a cominciare da questi che allego qui.

http://osservazionequantica.altervista.org/603-2/

http://osservazionequantica.altervista.org/limportanza-della-auto-osservazione-quotidiana/

http://osservazionequantica.altervista.org/chi-e-linconscio/

http://osservazionequantica.altervista.org/auto-osservazione-e-regressione-spontanea/

http://osservazionequantica.altervista.org/linconscio-gli-specchi-lambiente-e-la-guarigione-spontanea/

http://osservazionequantica.altervista.org/come-si-forma-linconscio-e-come-si-manifesta-nella-vita-quotidiana/

http://osservazionequantica.altervista.org/perche-ripetiamo-sempre-le-stesse-scene/

http://osservazionequantica.altervista.org/inconscio-e-manifestazioni-inconsce/

http://osservazionequantica.altervista.org/inconscio-emozioni-lotta-eo-fuga/

http://osservazionequantica.altervista.org/il-carattere/

oltre a questo consiglio vivamente di leggere il libro

LA BIOLOGIA DELLE CREDENZE di Bruce Lipton, è la base per comprendere i processi di Epigenetica che determinano letteralmente tutto nei processi di comprensione e cambiamenti personali.