Perchè arriva sempre quando non m’interessa più?

Noi esseri umani siamo divisi in noi stessi, proprio dentro noi stessi, lo scopo della vita, è proprio ricucire questi strappi e permettere così la riunificazione di noi stessi, in noi stessi.
 
Noi siamo fatti di Anima, di Inconscio, abbiamo una Mente e siamo fatti anche di Spirito… e poi abbiamo un corpo… che letteralmente parla, pensa, agisce, materializza tutto quel che viene dalle altre entità di cui ho accennato prima.
L’entità che sta sopra a tutte è ovviamente lo Spirito, poi c’è l’Anima, poi ovviamente l’Inconscio e infine la Mente.
 
La Mente è… o meglio, “dovrebbe essere” il Maestro di noi stessi… ma è stata totalmente disorientata (amo dire) dalla “pubblicità”, la Mente dovrebbe osservare noi stessi invece di guardare fuori, se la mente osservasse noi stessi, non arriveremmo mai ai disastri nei quali viviamo.
 
Se la mente guardasse noi stessi costantemente, tutta la vita assumerebbe una caratterizzazione totalmente diversa perchè vedremmo facilmente l’origine di tutto, ci accorgeremmo costantemente del collegamento strettissimo tra le nostre emozioni, i nostri pensieri e la nostra quotidianità materializzata, avremmo un filo conduttore chiaro e limpido di come si sta evolvendo la nostra vita, di come si snoda… avremmo una traccia chiara di quello che ci accade quotidianamente.
 
Comprenderemmo subito che tutto quello che ci accade, letteralmente l’ha voluta una parte di noi stessi ed accadrebbe la prima cosa bellissima della nostra vita… Smetteremmo di dare la colpa agli altri.
 
Non è che siamo colpevoli noi di quello che ci accade, anzi, letteralmente non esiste nessun colpevole a nessun livello, siamo solo inconsapevoli di come funziona la vita, non so perchè, ma siamo stati strutturati in questo modo…
 
Tutte le azioni che compiamo quotidianamente sono spinte (emotivamente) dal nostro inconscio, che a sua volta obbedisce alle “indicazioni” dell’anima.
 
L’inconscio però è pieno di blocchi emotivi, (credenze limitanti), che distorcono il messaggio della nostra anima facendo arrivare alla mente un mix di emozioni “non pure”, un mix di emozioni distorte che la mente ovviamente interpreta male producendo quindi pensieri sbagliati che a loro volta producono la vita che vorremmo cambiare.
 
Se ci fate caso, la vita è molto spesso ripetitiva, non sempre e non necessariamente a livello di fatti materiali sempre uguali ma a livello emotivo… ogni cosa che facciamo ci fa emergere sempre alcune emozioni dominanti in noi stessi.
 
Quelle emozioni dominanti, sono il “tema” che la nostra anima ci chiede di “svolgere”, di sviscerare, proprio come a scuola, l’anima ci chiede di comprendere quelle emozioni e per rendere la cosa più “possibile”… ci chiede di comprenderle nel nostro inconscio, ovvero in quello che chiamiamo anche il nostro bambino interiore.
 
Perchè è detto bambino interiore?
 
Hai presente chi ha paura dei cani? quando vede un cane si comporta (se osservi bene i particolari) esattamente come un bambino, cioè… se poi vai a scavare nel suo inconscio, scoprirai che si comporta come si è comportato quando ha avuto paura per la prima volta dei cani e, se quella prima volta… aveva 5 anni, il suo comportamento davanti ai cani sarà quello di un bambino di 5 anni e non importa proprio nulla se oggi è un uomo alto, grosso e grasso…
 
La sua capacità di gestire tutte le emozioni che può dare un cane, si è bloccata alla sua età di 5 anni in una unica modalità di interpretazione, cioè sulla modalità “paura”.
 
Da questo blocco potevano scaturire due tipi di comportamento… o attaccare tutti i cani (il classico bullo cattivo che ammazza i cani) o scappare da tutti i cani…
il tipo di comportamento viene spinto da due altri fattori, ovvero, occasionalmente dal libero arbitrio o dalla combinazione di altri blocchi emotivi che il bambino aveva già acquisito per altri motivi precedentemente… la combinazione di blocchi emotivi determina quindi in gran parte la scelta di come “manifestare” la paura del suo inconscio nei confronti dei cani… ma se ci siamo capiti… è una necessità emotiva, è una necessità dell’inconscio quella di manifestare la paura, la necessità di capire cos’altro c’è da capire davanti ad un cane.
 
La stessa cosa avviene per tutte le altre emozioni che da bambini, per qualche particolare motivo (shock improvviso, ripetizione continua di discorsi cattivi e sbagliati, martellamento psicologico di qualcuno, ecc.) in noi sono state bloccate precludendoci la possibilità di vedere tutto il resto delle altre emozioni che quella cosa poteva darci, tornando all’esempio della paura dei cani… non possiamo più vedere tutte le altre emozioni che un cane può darci, come per esempio, il senso di fedeltà, il senso di amicizia sincera e disinteressata, il senso di amore incondizionato, il senso di sicurezza che un cane può dare, e altro ed altro ancora… noi non vediamo nient’altro che la paura se abbiamo un blocco emotivo di paura nei confronti dei cani.
 
Scusate se mi dilungo, ma serve spiegare bene la cosa per non avere troppi altri dubbi…
 
Lo stesso vale come dicevo per tutte le altre emozioni o cose che ci fanno soffrire…
 
Altro esempio… il denaro
 
Un ricco sfondato che vive solo per il denaro, che rinuncia a goderselo per risparmiarlo più che può, uno che sacrifica tutto, anche l’amore, l’amicizia, tutto sacrificato pur di risparmiare denaro ed accumularlo, pur diventando ricco… soffre letteralmente per il denaro.
E’ evidente che ha un blocco emotivo nei confronti del denaro esattamente come chi non ha nemmeno un centesimo… solo che l’ha sviluppato in un modo diverso dai poveri.
 
Ogni cosa che ci provoca sofferenza è qualcosa spinta dal nostro inconscio per fare in modo da manifestare una (o più) emozioni da comprendere, da far comprendere al nostro inconscio, è Lui che vuole capire qualcosa e per farlo ci mette davanti a manifestazioni materiali della vita dove questa emozione DEVE per forza emergere tanto più fortemente quanto più intensamente tu la vuoi sfuggire.
 
Più scappi, più ti insegue, più si rafforza per fare in modo che tu la senti e te ne accorgi… (anche se in realtà è solo una questione i focalizzazione mentale)
 
Qualcuno disse… Puoi scappare da tutto e da tutti, ma non scapperai mai da te stesso
 
quindi…
 
Hai un desiderio… perchè stai avendo questo desiderio? te lo sei chiesto? perchè ti manca quella cosa?
Se ci fai caso, nella tua vita hai anche alcune cose che per altri sono difficili da avere.. eppure quella cosa apparentemente semplice, ti manca…. perchè? perchè uno che è riuscito ad avere altre cose difficili non riesce ad avere certe altre cose apparentemente banali?
 
Se il desiderio di quell’oggetto ti fa soffrire, è evidente che è una sofferenza del tuo inconscio, è Lui che ti sta proponendo una emozione ben precisa attraverso il farti desiderare quella particolare cosa che in te, fa riemergere quella emozione.
 
Se ne vuoi la prova pratica, fai (onestamente) un esame della tua vita… e vedi se, quella emozione ben precisa che emerge dalla mancanza di quell’oggetto o fatto che tu sogni… cioè quella emozione che emerge più di tutte mentre pensi all’oggetto del desiderio… vedi se quella sensazione non è presente (anche in altre forme) in altri aspetti della tua vita… ti accorgerai che è presente dappertutto, la tua vita è sicuramente permeata da quella emozione, il tuo inconscio ha provato già a fartela vedere in qualche modo fino a quando ha trovato qualcosa su cui focalizzando la tua attenzione è emersa più chiaramente.
 
Il compito del nostro inconscio non è quello di manifestare la vita così come vuole la nostra mente, ma come vuole la nostra anima e in più…
…le cose materiali della nostra vita non hanno lo scopo che noi gli diamo con i nostri ragionamenti mentali, le cose materiali hanno un unico scopo emotivo… servono solo a manifestarci delle emozioni.
Attraverso la materialità, l’inconscio e l’anima ci permettono di sperimentare le emozioni che governano la nostra vita.
 
Se vuoi avere un oggetto “difficile”,, devi capire quale emozione in te ti impedisce di averlo, devi comprendere il perchè.
Poi hai due strade, o provare in qualche modo a svincolarlo dalla emozione che fin’ora ti ha impedito di averlo, oppure devi liberarti da quel blocco emotivo che ti impedisce di averlo (che è sempre la cosa più saggia, anche se più difficile) questa è la porta stretta di cui parla anche il vangelo.
 
La mancanza di un oggetto, quel qualcosa che ci fa sentire la mancanza in modo da farci focalizzare l’attenzione sull’oggetto in particolare, è il tentativo quasi estremo del nostro inconscio di manifestarci una ben precisa emozione.
 
Se proprio vuoi quell’oggetto… devi capire cosa c’è sotto la sua mancanza, cosa emotivamente ti impedisce di averlo, devi scoprire i tuoi blocchi emotivi che ti stanno impedendo di avere quell’oggetto… cioè, devi capire te stesso… ma non te stesso mentale… te stesso emotivo, te stesso vero e profondo, il tuo inconscio.
 
Capire se stessi… è letteralmente, cioè i propri blocchi emotivi, cioè le proprie credenze limitanti, capire le proprie paure… e affrontarle nel giusto modo, con la maturità dell’uomo grande e maturo di oggi.
 
Ho detto prima che il senso di mancanza (ma la sofferenza in generale lo è) è “utilizzato” dal nostro inconscio per focalizzare la nostra attenzione, per RICHIAMARE LA MENTE a se stessi… per farci sentire qualcosa di (interiormente) nostro invece di quello al quale è stata addestrata a fare erroneamente (cioè guardare fuori).
 
Ritornando ad osservare se stessi, solo la mente può vedere la fonte della sofferenza, può vedere l’emozione che emerge in quella sofferenza, può vedere il blocco emotivo e può guidare l’inconscio alla comprensione di quel ben preciso problema emotivo… ed anche alla guarigione.
Sto lavorando sulla auto-guarigione dei blocchi emotivi senza la necessità di imparare tecniche sofisticate e difficili e ci sono già i primi risultati evidenti, noi, letteralmente siamo dotati di meccanismi di auto-guarigione totale, a partire da quella emotiva, ne parlerò presto a tutti, ma sostanzialmente, posso dirvi che la “sofferenza”, anche quella per la mancanza di qualcosa, se è accompagnata dalla consapevolezza di come funziona tutto il nostro sistema emotivo, inconscio, animico e mentale… la sofferenza è il mezzo spontaneo per arrivare alla auto-guarigione dei nostri blocchi emotivi e attraverso questa guarigione, si risolve anche il karma e si guarisce il corpo da ogni problema.
 
Concludendo… perchè non arriva l’oggetto desiderato quando vogliamo noi?… e perchè arriva quando non ci interessa più?
 
Non arriva come primo motivo perchè il tuo inconscio ti sabota sempre, cioè il tuo inconscio ha letteralmente interesse a mantenere viva l’emozione che emerge da questa mancanza e per farlo, fa di tutto per farti fare errori che ti impediscono di ottenere l’oggetto del desiderio… ma c’è anche una causa fisica…
 
Le forze (letteralmente, l’energia) della nostra mente, del nostro inconscio e della nostra anima, mettono in gioco anche le forze astrali (fisica quantistica) e, volenti o nolenti… di fatto creano nell’universo delle matrici di se stesse… cioè… se tu stai desiderando qualcosa, questo qualcosa che ci siano o no i blocchi emotivi che ti impediscono di averlo adesso… in qualche modo l’hanno già messo “nella griglia universale” per te, a tua disposizione… solo che come già detto e ripetuto, il tuo inconscio evita di farlo arrivare per mantenere viva la manifestazione della emozione che vuole che tu comprenda… quando tu perdi interesse per l’oggetto del desiderio avvengono due cose… prima di tutto non c’è più il freno del tuo inconscio, ma poi avviene anche una cosa puramente energetica…
 
Per materializzare le cose ci vuole energia, l’energia ha due polarità, una positiva e l’altra negativa, altrimenti non si crea l’onda energetica, sarebbe piatto, sarebbe nullo… come una batteria scarica… a zero.
 
Quando chiediamo noi produciamo energia positiva, quando rilasciamo la richiesta, si attiva l’energia universale che è negativa (negativa come polarità, non come senso negativo del termine).
 
Dall’incontro di queste tue polarità, comincia a scorrere l’energia creatrice e l’oggetto in qualche modo si manifesta a te.
 
Quando lasci andare… stai lasciando all’universo la possibilità di fare la sua parte… cosa che non può fare fino a quando tu insisti continuamente spingendo la tua sola energia positiva (propositiva).
 
Scusate la lungaggine… ma credetemi… non ho detto quasi nulla di tutto quello che andrebbe detto… il discorso è decisamente più lungo di questo poco che avete potuto leggere qui…
Per saperne di più, leggete gli altri post di questo blog o aspettate la continua di questo qui… fine prima parte.

2 thoughts on “Perchè arriva sempre quando non m’interessa più?

  1. Ho vercato per tanto tempo spiegazioni e adesso che avevo smesso ecco che sono arrivate tramite questa lettura.Grazie ed aspetto con ansia la prossima parte

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