Parole, pensieri e salute

Un professore universitario americano disse…

>>Un bicchiere d’acqua preso dal tavolo e bevuto non pesa granché
Un bicchiere d’acqua tenuto in mano per 15 minuti farà sentire il suo peso perfino ad un forzuto palestrato, nonostante si tratti di un peso modesto.<<<

 

Ora immagina se quello stesso bicchiere ce lo portiamo con noi ovunque, notte e giorno, al lavoro, in famiglia, in vacanza, nel sonno…

Il suo peso diventerà insostenibile… eppure è solo un bicchiere d’acqua!

 

Facciamo un esperienza di percezione adesso.

 

Siediti o (se puoi) sdraiati e prendi una posizione comoda tanto da rilassare tutto il corpo

Fai un minuto di respirazione consapevole, cioè non forzare il respiro, osserva solo il tuo respiro senza giudicarlo, senza forzarlo e senza correggerlo.
Quando avrai raggiunto un rilassamento totale, pensa a queste dieci parole che seguono, pensale una per volta, dopo aver pensato una parola, rilassati di nuovo, e passa a quella successiva.

fai così…

Pensa alla parola, senti cosa succede nel tuo corpo, senti quale parte del tuo corpo va (inevitabilmente) in leggera tensione e poi ti rilassi di nuovo per “sentire” cosa altro ti provocherà la prossima parola. Non è importante cosa senti, è importante solo che tu senta che c’è una reazione nel tuo corpo.

Si, si tratta proprio di sentire nel corpo, perché è inevitabile che ogni parola provochi una reazione, una tensione fisica ed energetica nel corpo.

Le dieci parole sono le seguenti… ma puoi farlo con qualunque altra parola ti passa per la testa, comprese quelle che tu usi più frequentemente nel tuo vocabolario personale, che probabilmente ti daranno molte risposte sul tuo stato di salute attuale e futuro.

Le parole sono:
Neonato: osserva dove si somatizza una qualche reazione nel tuo corpo e senza giudicarla, senza correggerla, semplicemente osservala, poi rilassati di nuovo, e preparati alla prossima parola.
Fuoco: osserva di nuovo dove si somatizza qualche reazione nel tuo corpo, in quale parte del tuo corpo succede qualcosa e senza giudicarla, senza correggerla, semplicemente osservala, poi rilassati di nuovo, e preparati alla prossima parola.
Acqua: di nuovo, osservati come prima…
Ladro: ancora osservati e renditi conto che sicuramente, per ogni parola ci sono delle aree del corpo che reagiscono più di altre e, come per le parole precedenti, rilassati e prosegui l’esercizio con le altre parole che seguono.
Terra:
Porta:
Scale:
Strada:
Cielo:
io: osserva di nuovo le reazioni nel tuo corpo…
Adesso che hai finito di sentire cosa provocano le parole nel corpo, adesso che hai preso coscienza delle “piccole tensioni” che generano, hai un’idea di quel che accade quotidianamente in ognuno di noi.

Prova ora ad immaginare, se una parola o un pensiero in noi diventa un pensiero fisso, una nostra fissazione, un nostro personale tormentone psicologico interiore

Qui, mi ritorna in mente quel bicchiere d’acqua che non riesci a lasciare e ti porti dietro notte e giorno…

Prova ad immaginare adesso se la tensione che ti provoca quel pensiero si dovesse localizzare in un organo interno (cuore, stomaco, fegato, prostrata, polmoni ecc.. ), prova ad immaginare un pensiero fisso che ti porti dietro da giorni, settimane, mesi, prova ad immaginare questa leggera ma costante tensione interiore sempre e costantemente attiva…
Adesso, fai il collegamento…

Pensiero – organo interno – tensione costante… anche se parliamo di tensioni minime ma… Costante, 24 ore al giorno… sempre.

Adesso, riesci a fare il collegamento tra pensieri e malattie?
Riesci a capire perché si dice che ogni malanno deriva da un pensiero fisso che è stato “coltivato” per troppo tempo?

Buona Auto-Osservazione.