L’esperienza della Vita

La vita è esperienza continua e solo se la si vedrà in questo modo essa diventerà “controllabile” e sostenibile.
Diversamente invece, sarà la inconsapevole necessità di fare l’esperienza, che controllerà la vita e che, indipendentemente dalla nostra volontà mentale, ci rimetterà sempre in situazioni coerenti con l’esperienza, che la vita stessa “vuole fare”.
E se con la nostra volontà mentale riuscissimo a controllare una parte della vita materiale senza prima averne fatto esperienza (al livello dell’anima), essa cercherà la stessa esperienza (animica) in altre aree della vita quotidiana e di solito lo farà con più forza che in passato, così ché non potremo più sottrarci a questa esperienza che evidentemente abbiamo sempre “mancato”.

Ma perché una situazione ripetuta per anni non è stata sufficiente per fare l’esperienza di essa stessa?
Perché a volte dopo anni sempre uguali restiamo ancora incatenati alla stessa esperienza di vita che evidentemente non ci piace più?
E soprattutto, di che tipo di esperienza stiamo parlando?

Semplicemente perché non ne abbiamo fatto l’esperienza completa.

Cos’è l’esperienza completa?
Cosa significa completare l’esperienza?

Ogni cosa, ogni evento, ogni situazione, ogni relazione, tutto, tutta la vita è occasione di esperienza per l’anima.

È la nostra anima che si è incarnata in noi rche vuol fare l’esperienza della materia, nella materia.

Tutto ciò che viviamo ha una valenza materiale perché è l’anima che la vuole esperire come tale, è l’anima che ci dà quella forza in più per creare situazioni, oggetti, cose che a loro volta ci permettono di creare un ambiente materiale dal quale ricavare un ambiente emotivo per vivere una certa esperienza.

L’anima usa la materia per la sua necessità di farne esperienza.

Ma tra le materie che usa l’anima c’è anche il nostro stesso corpo, perché alla fine è proprio lì dentro, qui dentro, nel nostro corpo fisico che bisogna completare l’esperienza.

Ed è qui, tra il nostro corpo fisico e mentale che si è creato uno scollamento che impedisce la possibilità di fare l’esperienza completa.

Il vivere con il corpo in una determinata situazione, senza volerla vivere completamente anche con la mente, che vaga altrove, ha determinato la necessità di ripetere continuamente la stessa esperienza.

La mente assente dal momento presente non permette di completare l’esperienza del momento e fino a quando non avremo completato questa esperienza essa si ripeterà ancora, ogni volta con più forza.

Sarà sempre più forte perché così facendo, quella sensazione sottile interiore cercherà di emergere su tutto ciò che distrae la nostra mente dal momento presente. Può arrivare a volte a distruggere tutto ciò che abbiamo creato, a volte anche il nostro stesso corpo, pur di diventare visibile alla nostra mente distratta.

Come ci distraiamo dall’esperienza del momento?

Abbiamo sviluppato molte strategie di distrazione, il dare la colpa a qualcuno, a qualcosa, “agli altri”, sono modi per distrarci, per spostare la nostra attenzione al di fuori di noi stessi nel momento in cui sta accadendo l’esperienza.
Il cercare di dare anche una spiegazione razionale a ciò che accade, sposta l’attenzione al di là del momento presente, nel passato o nel futuro, quando non hai la tua attenzione a ciò che stai vivendo, mentre lo vivi, non sei Qui, non stai nell’Adesso.

Il pensare ad altro per distrarti dalla sofferenza del momento, è un modo per non essere nel presente.
Perfino il voler essere presente al momento presente, ma con l’intenzione di risolvere il problema materiale del momento, è un modo per non fare l’esperienza completa del momento presente.
Perché quest’ultimo passaggio così apparentemente assurdo?

Perché il voler sistemare le cose della vita materiale, senza averne visto l’aspetto animico, è come dire all’anima: “tu hai creato questa situazione, adesso devi sistemarla perché non voglio più vedere tutto il casino che hai combinato”.
In questo modo abbiamo dimenticato lo scopo dell’anima, abbiamo creato un disturbo, una distorsione nella percezione dell’esperienza del momento dalla parte della nostra anima.  Abbiamo creato una interferenza nella sottile alchimia che si doveva creare, stiamo affermando che non va bene ciò che l’anima ha creato, o se vogliamo, che ci ha fatto creare.

 

Per “completare l’esperienza”, la percezione deve essere pura, puro ascolto, pura percezione, pura presenza.

Deve essere un momento in cui tutto ciò che accade viene “semplicemente vissuto pienamente”, accettato per quello che è, senza scuse, senza giustificazioni, senza colpevolizzazioni, senza ragionarci su, semplicemente vissuta per quella che è, onestamente, sinceramente, pacificamente.

Sembra assurdo per una mente reattiva, per una mente indottrinata a reagire e quindi respingere un’esperienza “non prevista” o comunque brutta.

Ma questo è.
Ricapitolando: l’esperienza completa è uno “stare pienamente nel momento presente” con ogni parte di noi stessi compresa la totale presenza della nostra mente che però deve solo osservare, in noi stessi, tutto ciò che accade, senza cercare o dare spiegazioni, senza girare intorno, senza distrarsi da ciò che sta accadendo ora.

 

Un modo per riuscire a fermare la mente che, per come siamo indottrinati “svolazza molto facilmente altrove”, è il cominciare questa AutoOsservazione con l’intenzione di permettere alla nostra stessa Anima di fare questa esperienza.
Quando si inizia con questa motivazione, seriamente, senza la “sottointenzione” di risolvere il problema, la mente si calma e l’esperienza dell’anima ha finalmente inizio.

Questo accade perché è proprio Lei che di solito ci procura emozioni dalle quali scaturiscono i mille pensieri quotidiani, ma se vede e comprende che ci siamo finalmente messi a sua disposizione, ferma tutto e si gode il momento di unità che stiamo creando, un momento di unità tra tutte le parti di noi stessi compresa la nostra mente, la nostra attenzione.

 

Se tutto viene fatto correttamente, dopo poco tempo si avverte una sensazione di liberazione, di alleggerimento, di completezza, una buona sensazione.

 

Spesso la brutta situazione si risolve, altre volte resta simile ma non avrà più peso nella vita, non darà più fastidio e con poco tempo cambia radicalmente senza alcuno sforzo e senza nemmeno la nostra apparente volontà di cambiarla.

Questo vale per tutto, in tutto, sempre, ovunque. Questa è la vita nella sua essenza profonda.

 

Come sempre, buona AutoOsservazione, consapevole.

 

Giuseppe Lembo ♥️