La paura, le api, l’amore.

 

La paura, le api, l’amore.

Se ci troviamo davanti ad un pericolo abbiamo fondamentalmente due scelte

Scappare o affrontare il pericolo

Se scappiamo dirottiamo tutto il nostro potenziale (con l’adrenalina) nella fuga.

Se decidiamo di affrontarla accade invece una cosa nuova, accade il silenzio…

In quel momento non c’è più nulla, può durare un attimo o qualche minuto, tu non lo saprai tanto facilmente e non è nemmeno importante saperlo, in quel momento ci sei tu e la tua paura

Ad un certo punto può accadere anche che l’oggetto della paura scompare per qualche istante e resti davvero solo tu e la tua paura che vi guardate negli occhi… in silenzio…

cos’è la tua paura?

È un tuo ricordo infantile incompreso o un trauma della tua infanzia ma comunque è qualcosa che a quel tempo non hai compreso.

La tua paura sei tu nella tua infanzia, è un frammento di te, delle tue memorie, un tuo frammento che si rigenera e riproduce oggi come ieri, come nella tua infanzia, come in tutte le volte che hai provato questa tua paura, non necessariamente un trauma, infatti NON tutti i traumi infantili hanno generato blocchi emotivi.

Si sa che la maggior parte delle nostre energie è consumata dal cervello per la attività (sarebbe meglio dire elucubrazioni) mentali, fino all’80% delle energie vitali, se queste energie restano a disposizione del corpo e del nostro fare quotidiano invece che essere disperse nell’inutlie “pensare fuori contesto”, il nostro potenziale aumenta di moltissimo, può anche decuplicarsi, è questo il segreto delle persone che facendo meditazione ad un certo livello, compiono cose eccezionali oltre ogni immaginazione umana come per esempio i fachiri ed altre personalità particolari e già questo potenziale lo si coglie intuitivamente nel silenzio della mente, questo già è un elemento che ci pone in una situazione di potenziale sicurezza interiore perchè ci fa cogliere (intuitivamente) un potenziale di cui non eravamo a conoscenza.

Ma c’è di più

Il silenzio (della mente) è l’elemento fondamentale per cogliere le intuizioni e come tale, è l’elemento che ci mette in contatto diretto con il tutto, ma anche con la parte più profonda di noi stessi e in questa condizione particolare noi possiamo capire cosa è successo, cosa sta succedendo realmente, cosa si può fare, possiamo anche comunicare intuitivamente con l’avversario di qualunque natura esso sia (persona arrabbiata, animale feroce uno sciame d’api impazzito o qualunque cosa essa sia), possiamo cogliere un qualche modo giusto per risolvere nel migliore dei modi quella situazione.

Ogni cosa che genera paura, per generare paura in noi, ha bisogno di trovare un “appiglio emotivo” dentro di noi.

Infatti, non tutte le cose che in generale fanno paura… riescono ad impaurire davvero tutti…

“chi non ha paura delle paure di tutti”, ha sicuramente fatto un “percorso di auto-conoscenza più o meno consapevole”, ha trovato in se stesso ed ha colto anche dall’universo le cognizioni, le competenze e le intuizioni o qualcosa che lo mette al riparo dall’aver paura con tutte le conseguenze negative che di solito genera la paura.

Vedi gli apicoltori che hanno a che fare con milioni di api… e per milioni non ho detto una esagerazione, ogni arnia in piena produzione ha almeno 50,000 api e un apiario normale di un apicoltore professionista può contarne anche più di 50…

50 x 50,000 = 2,500,000 api disturbate in un giorno… come minimo.

La vita è tutta indirizzata nella ricerca delle nostre paure e delle nostre incomprensioni interiori, ogni cosa paurosa o incompresa che incontriamo di solito l’abbiamo letteralmente cercata (a volte creata) noi inconsciamente.

L’abbiamo cercata per poterla vedere in faccia e per capirla, per capire perchè, “quella volta”, nella nostra infanzia, abbiamo provato quella paura oppure cosa non abbiamo capito, i blocchi emotivi non sono solo traumi e paure infantili, anzi, la maggior parte di quelli che ho trovato io sono incomprensioni infantili.

Dai traumi il più delle volte non sono nati blocchi emotivi ma solo brutti ricordi, comunque NON condizionanti del comportamento dell’adulto di oggi.

Ogni cosa che viviamo nella vita quotidiana e che “non scorre liscia come l’olio” è in funzione della inconsapevole ricerca della comprensione delle nostre paure interiori o di quelle cose che da bambini non abbiamo capito.

Scappare, continuare a scappare davanti alle proprie paure, NON affrontarle, “non darsi la possibilità di stare nella scena”, ci preclude la possibilità di capire cosa ci stava chiedendo in nostro inconscio e Lui, dal canto suo, continuerà a ricercare opportunità per vedere, per guardare in faccia quella paura o quell’evento che non ha capito nell’infanzia, portandoci continuamente in situazioni in cui quella paura dovrà emergere.

Più scapperemo e impareremo ad evitare le nostre paure, più Lui, l’inconscio, cercherà nuove strade ma ogni volta saranno sempre più incisive, sempre più pressanti, sempre più difficili da evitare e spesso anche realmente più pericolose.

a volte può far diventare paura anche quelle cose che erano solo delle semplici incomprensioni infantili dalle quali comunque siamo continuamente scappati.

ATTENZIONE PERO’!!!!!

QUESTO NON SIGNIFICA CHE DOBBIAMO FARE GLI EROI!!!

non significa che da domani mattina dobbiamo buttarci nell’arena con i leoni o che andiamo a scoperchiare senza protezioni e competenze minime decine di cassette di api…

se non impariamo almeno i rudimenti per affrontare la situazione che l’inconscio ha scelto per manifestarci la sua paura ci faremo inutilmente male.

Negli anni, nel continuo tentativo e ricerca di mostrarci le sue paure, il nostro inconscio ha sempre più alzato il tiro ed è molto probabile che le paure che ci propone oggi o la condizione nella quale gradualmente (e inconsapevolmente) siamo scivolati siano più che fondate, è molto probabile che alcune situazioni di pericolo e di paura nelle quali ci troviamo frequentemente siano oggi realmente situazioni in cui la paura è più che giustificata anche dalla realtà delle cose oggettive e non solo dal punto di vista dell’interpretazione che le diamo inconsciamente.

Ma è bene comunque cominciare a pensare di “guardarle”, di provarle in qualche modo, di sentirle in noi, è saggio comunque pensare di trovare un modo per imparare a “stare nella scena”, a stare nelle proprie paure, in modo consapevole e magari cercando situazioni meno pericolose coscientemente… imparare ad affrontare consapevolmente le proprie paure di sempre in situazioni più gestibili.

Questo potrà permettere di “cogliere” il ricordo infantile che abbiamo inconsapevolmente inseguito in tutti gli anni in cui ci siamo “coltivati le nostre paure”.

si, è il termine esatto… “coltivati le nostre paure”.

Ci sono in questo blog degli altri articoli dove parlo della regressione spontanea, in quegli articoli ne parlo meglio ed è il caso di andargli a dare un’occhiata per comprenderne meglio i meccanismi.

Per ora, invito a trovare un modo o una circostanza per provare a

“stare nella scena” che fa paura,

provare ad entrare nella scena,

magari le prime volte anche solo con l’immaginazione è bene provare a rivivere la scena delle nostre paure e restandoci fino a trovare quel silenzio del momento in cui ci “sbatte in faccia” la nostra paura.

Einstein sosteneva che l’immaginazione è più importante della conoscenza e, se ben usata, può essere molto utile.

Magari, oggi, essendo San Valentino… possiamo provare a sperimentare la paura dell’amore…

Lo so che può suonare strano ma… ogni cosa che non abbiamo o che stiamo cercando ma ancora non ci è arrivata a soddisfazione… oppure le cose che ci sfuggono continuamente o ancora, tutte le cose (anche le relazioni) che iniziamo ma vanno a finire sempre diversamente da come avremmo voluto…

ogni volta che si ripetono, è sempre per le nostre paure o incomprensioni interiori, inconsce, inconsapevoli che in qualche modo cercano di emergere facendoci fare degli errori per “ricreare esattamente se stesse” nella vita pratica e quotidiana, la vita di tutti i giorni, come fossero delle volontà esterne al nostro volere mentale, come se fossero delle coscienze aliene che vivono in noi determinando la ripetitività della vita soprattutto nelle sofferenze e nelle mancanze di sempre.

Proviamo ad accettare un invito, a rispondere ad un messaggio nel quale è chiaro che si vuol dire qualcosa di più, proviamo a mandare qualche input a chi ci piacerebbe avere accanto, proviamoci ad affrontare la paura del rifiuto o la paura di non saper stare alla pari nella relazione o ancora la paura di non essere all’altezza delle aspettative o chissà quali stramberie emotive inconsce scopriremo di dover “guardare in faccia” in noi stessi… DI noi stessi.

Proviamo a scoprire quale, tra le nostre paure interiori riuscirà a risvegliare in noi quel “silenzio rivelatore” che emerge quando affrontiamo la nostra paura, quando la paura appunto… ci blocca la mente, ci blocca i pensieri, ci paralizza… proviamo a permetterci di sentire quel che verrà fuori, proviamo a permetterci di guarirla per sempre o almeno di allentarla a sufficienza per ricominciare ad avere qualche soddisfazione interiore e perchè no… anche soddisfazioni mentali, ma consapevolmente.

con Amore, Coraggio e Sincerità… Giuseppe Lembo.

leggi anche i post allegati per completare la comprensione di alcuni passaggi di questo post…

per esempio in questi due post troverai indicazioni sulla regressione spontanea… http://osservazionequantica.altervista.org/risposte-sulla-regressione-spontanea/

http://osservazionequantica.altervista.org/linconscio-gli-specchi-lambiente-e-la-guarigione-spontanea/

e se puoi, leggi anche il seguente post che parla dell’origine dei blocchi emotivi nell’infanzia e del funzionamento basilare del sistema inconscio… http://osservazionequantica.altervista.org/il-segreto-e-se-non-ritornerete-come-bambini-non-entrerete-mai/

e per completare un quadro generale in questo post che ragguaglia quasi tutto quel che si è detto fin qui… conosci te stesso… http://osservazionequantica.altervista.org/603-2/

grazie per la lettura, spero di esserti stato utile.