ingratitudine o inconsapevolezza?

Proverbio:
Prima di fare del bene, assicurati di poter accettare l’ingratitudine che ne deriverà“.

Posso dire che è strano ma relativamente vero.

C’ho pensato moltissimo prima di postare questo “scritto” perché è facile che venga frainteso, ma credo che sia bene parlare anche di quest’altra verità.

Io non riuscivo a capire perchè, alcune persone aiutate da me in situazioni molto difficili poi mi si quasi rivoltavano contro o come minimo si sono allontanate, pur non avendogli chiesto nulla per gli aiuti dati nè averle importunate con qualcos’altro, avevo semplicemente fatto la mia parte e poi sono andato via…
mi sfuggiva qualcosa.

Poi ho realizzato che, ogni persona vive la sua vita, ogni persona si procura volontariamente (per volontà inconscia ovviamente) tutti i malanni e i problemi che vive.

Ogni cosa, dipende da noi, anche la malattia, addirittura gli incidenti ce li procuriamo noi, addirittura sono riuscito a trovare il nesso in incidenti stradali e nessuno ha potuto dire che non è possibile che non ci sia il nesso… basta saper vedere e sapere cosa vedere.

Quando una persona è oppressa da un problema, che sia di salute o sociale o personale, qualunque esso sia è il risultato di un richiamo della sua anima, è la sua anima che gli sta procurando quel problema.

Lo fa per qualche motivo ben preciso che lui/lei deve capire e fin quando non lo capirà, quel problema si ripeterà sempre, peggiorando di giorno in giorno e a volte imbruttendo anche la vita senza che ci si renda conto di quel che sta realmente accadendo intorno.

 

Ora, immaginate che uno abbia continuamente mal di testa, e arriva un “esperto” (come me???) di Sahaja Yoga che gli toglie il mal di testa con la sua capacità di gestire le energie del sistema energetico sottile…

Se il mal di testa della persona è legato alla sua incapacità di perdonare o di perdonarsi che gli blocca il sesto chakra, togliergli il mal di testa in realtà è un qualcosa che ha scavalcato il segnale che l’anima gli ha mandato.

Se tu (che hai mal di testa) non vuoi perdonare (o perdonarti), la tua emozione del perdono non esce da te, torna indietro nel tuo corpo energetico sottile e va a sedimentare nel tuo sesto chakra, lì ristagna e dopo un pò, quando se ne accumula troppa, comincia a creare delle disarmonie così forti da sfociare in mal di testa (a volte anche in cose decisamente peggiori).

Se io ti tolgo il mal di testa agendo sulle tue energie, ristabilendo l’equilibrio energetico dove si era accumulata quell’energia che non ha trovato espressione con il perdono, io NON TI HO permesso di capire una cosa fondamentale della tua vita.

E’ qui che si innesca l’ingratitudine, che in realtà non è tale, in realtà non è ingratitudine ma una risposta del tuo inconscio che, da quel momento in poi vedrà in me un ostacolo alla propria possibilità di espressione.

Io da quel momento in poi per te sono diventato uno che scavalca l’inconscio e non permette alla tua anima di far comprendere alla tua ragione il perchè di quel dolore, non permetto alla tua anima di guarire quella ferita emozionale e soprattutto non ti permetto di capire il perchè di quel dolore, guarendoti fisicamente, non ti permetto di capire cosa ti sta chiedendo la tua anima.

Il tuo inconscio, vedrà me come un ostacolo, una persona da allontanare, da qui poi nasce quell’atteggiamento inconscio che spesso viene scambiato come ingratitudine.

Immagina per esempio quando un genitore continua insistentemente a “sostituirsi” a qualcosa che dovrebbe fare il figlio, pur con l’intenzione di aiutarlo…

 

Lo stesso vale per chi presta denaro non richiesto a chi è in difficoltà, anche le difficoltà economiche sono generate inconsciamente dalle dissonanze tra anima, inconscio e mente… se qualcuno interferisce in questo, diventa un disturbatore di quelle leggi interiori che si stavano manifestando in quella persona.

 

Lo stesso vale per tutto, ogni situazione che una persona vive, la sta vivendo perchè non ha capito qualcosa, interferire nelle disgrazie altrui, pur con tutte le buone intenzioni del mondo, non è mai davvero salutare a meno ché…
A meno ché non venga richiesto e a patto che, venga fatto un lavoro completo, dove chi guarisce, chi aiuta, chi interferisce, lo fa con cognizione di causa e soprattutto portando la persona sofferente non solo alla guarigione, non solo ad una situazione accettabile ma anche alla comprensione del suo problema reale, cioè quel conflitto tra anima, inconscio e ragione mentale che evidentemente deve vedere, comprendere e risolvere, prima di ogni altra cosa.

 

E mi ritorna in mente un pezzo di Vangelo:
>>Se dai un pesce e un pane ad un affamato, l’avrai sfamato per oggi.

Se gli insegni a pescare e a fare il pane, l’avrai sfamato per sempre.<<