Inconscio e/o bambino interiore

Inconscio e/o bambino interiore.

 

La definizione di bambino interiore per il nostro inconscio è a dir poco stupenda.

 

L’inconscio, è effettivamente un bambino e come tale si comporta.

È una parte di noi che è rimasta bloccata in un episodio del nostro passato, all’età di quell’episodio.

È una parte del nostro sistema emotivo che è rimasta lì, a quell’età in cui ha avuto un trauma emotivo che non è riuscito a superare.

 

Su ogni nostra specifica emozione noi siamo rimasti bloccati all’età in cui è avvenuto un blocco nei confronti di quella determinata emozione.

 

Noi abbiamo moltissime età, comprese tra i -6 mesi e i 13 anni di età, dopo questa età, abbiamo solo ripetuto uno schema emotivo preimpostato.

 

Da quando abbiamo cominciato a percepire le nostre prime emozioni, fino al tredicesimo anno d’età, noi abbiamo accumulato una serie di blocchi e di modalità di risposta alle esperienze emotive.

 

Il modo di affrontare quelle emozioni, ha determinato in noi il comportamento ed il carattere attuale.

 

Se ci siamo bloccati nell’emozione dell’abbandono all’età di 2 anni perchè mamma è scesa dal palazzo per andare a ritirare una raccomandata e, in quel momento non volevamo che andasse via, solo perchè non abbiamo compreso l’esigenza del momento… da quel momento in poi noi vivremo quella determinata emozione sulla base di quel momento ben preciso… cioè a 2 anni.

 

Se a 7 anni nostro padre ci ha sgridati e ripetuto più volte che siamo degli incapaci perchè non sapevamo scrivere… può essere anche che dopo quelle sgridate noi abbiamo forzatamente imparato a scrivere in modo perfetto ma, l’emozione della stima di se stessi è andata a farsi benedire, da quel momento in poi fino a 90 anni noi vivremo sempre con una autostima abbassata dalla nostra paura di non riuscire, vivremo sempre le cose con un certo impegno particolare per paura, non per maturità o volontà di fare… noi sull’emozione dell’autostima vivremo sempre e per sempre all’età di 7 anni.

 

Se a 11 anni abbiamo avuto il nostro primo fallimento amoroso e non abbiamo saputo accogliere la cosa come una delle possibilità della vita, imprimeremo in noi l’emozione del fallimento in amore, questa emozione ce la porteremo avanti fino ai nostri 90 anni e ogni futuro rapporto di amore, lo vivremo sempre sotto l’influenza di quella emozione d’amore fallito, sempre con il timore di ripeterla.

Potranno accadere due cose fondamentalmente, la prima è che per paura di un ulteriore fallimento nemmeno ci proveremo più, la seconda è che pur provandoci, con quell’emozione di base che entrerà di prepotenza ogni volta che ci troveremo in una storia d’amore, noi finiremo per ripeterla, per riprodurre la stessa emozione che, entrando in risonanza in qualche modo con la nostra nuova compagna la spingerà inconsciamente a lasciarci come quella di quando avevamo 11 anni…

La nostra età emotiva relativamente all’amore, in quel caso sarà rimasta bloccata a 11 anni.

 

Il nostro inconscio io credo che abbia una quantità di età davvero enorme e, credo anche che i blocchi emotivi siano davvero una quantità impressionante.

 

Lo scopo dell’io deve essere quello di andare ad individuare tutti i blocchi, scioglierli, e permettere al nostro geniale inconscio di venire su, di crescere e di risalire all’età che abbiamo oggi.

 

Così facendo Lui entrerà in totale armonia con il nostro io e, nell’unità di anima e ragione come tutti dicono, possono avvenire anche i miracoli

 

Per ora, fino a quando non l’avremo fatto crescere alla nostra attuale età, Lui si sentirà sempre bambino e, se lo avviciniamo con il sentimento di un maestro amorevole nei confronti di un bambino impaurito, lo aiuteremo ad uscire da quel guscio emotivo in cui si è chiuso.

 

quando studi su te stesso avvengono cose e scoperte che si fa un pò di fatica a condividere, ma quando si è sicuri, perchè si è testato su se stessi gli effetti, credo che si abbia il dovere di diffondere.

ho fatto parecchi percorsi sulla conoscenza del inconscio e, quelli che mi sento di raccomandare oggi sono il N.A.E.T. (purchè fatto da professionisti veri e umili) oppure la scuola di Antonio Origgi.

ce ne saranno di sicuro anche altre valide, ma guardatevi bene dai sistemi coercitivi, cioè da quei sistemi che impongono al inconscio una nuova regola.

l’inconscio va compreso e guidato, mai costretto.

Non dimentichiamo le sue immense potenzialità, Lui non lo freghi per sempre, puoi ottenere risultati anche immediati con certi sistemi coercitivi e veloci, ma non saranno mai duraturi, anzi, prima o poi scateneranno una reazione pericolosa.