Cambiare il passato (e il futuro)

Cambiare il passato

È possibile cambiare il passato?
È possibile cambiare la nostra storia?
È possibile cambiare l’andamento della vita?

I fatti materiali accaduti non si possono cambiare
Ciò che materialmente abbiamo fatto non si può cambiare
Ma, se si riesce a vedere la causa profonda, il motore interiore, la forza interiore che ci ha “spinti” a quelle azioni che oggi vorremmo cambiare, possiamo cambiare il significato profondo delle nostre azioni, la nostra storia assumerà un significato nuovo e vero, un significato che, in virtù della potenza della verità profonda, potrà perfino liberarci dal peso di ciò che abbiamo fatto anche davanti a chi ne ha ricevuto un danno.
Questo non per riduzione della nostra responsabilità ma, anche se sembra un paradosso, proprio in virtù della presa di coscienza e quindi anche di responsabilità.

Ma non sarà più una responsabilità legata al senso di colpa, sarà una responsabilità matura legata alla coscienza profonda che da quel profondo “livello di coscienza”, farà in modo che perfino il “danneggiato” possa apprendere la sua parte di lezione e (spesso) trarne un suo vantaggio perfino materiale.

Ogni situazione che viviamo è stata determinata da nostre scelte.
Ogni nostra scelta è stata determinata dalla nostra “programmazione inconscia”.

Quando non vediamo la causa profonda (cioè inconscia) delle nostre azioni, quasi sempre sbagliamo qualcosa in ciò che facciamo.

Ma ciò che, sul piano materiale vediamo come errore è invece perfetto dal punto di vista dell’inconscio.
Per l’inconscio che, a suo modo è perfezione assoluta, la situazione (mentalmente) sbagliata ha tutti gli elementi necessari per portare sul piano materiale una certa emotività profonda.

L’inconscio usa il mondo materiale come un giocattolo, come fossero le costruzioni Lego, smonta e rimonta a suo piacimento le scene della nostra vita, sposta i personaggi, fa la guerra con i soldatini di piombo per creare una situazione in cui portare la pace, fa tutto ciò che fanno i bambini quando giocano e lo fa manipolando gli adulti che “siamo noi”.

Avete notato certi ambienti tristi? Può, razionalmente parlando, la materia, quattro mattoni un divano due poltrone e un tavolino e alcuni altri elementi d’arredo, avere una connotazione emotiva?
Razionalmente parlando è assurdo, eppure è così.

La nostra emotività profonda viene espressa in tutto ciò che facciamo e ogni persona che è in risonanza interiore con questa emotività profonda, la percepirà come tale oppure come il suo contrario.

Ogni nostro pensiero, ogni nostro discorso, ogni cosa che facciamo è alimentata o guidata da una nostra “necessità inconscia”.

Non c’è nulla che sfugge al nostro inconscio e come tale, nulla sfugge alla nostra programmazione inconscia.

Se scriviamo, notiamo la nostra calligrafia che è diversa da tutte le altre.
Se parliamo, notiamo la nostra voce, il timbro, il volume, il modo di mettere insieme le parole che è diverso da chiunque altro.
Se camminiamo, il nostro modo di mettere i piedi a terra è diverso da chiunque altro.

Il nostro modo di indossare un vestito, è diverso da chiunque altro.
La nostra postura, la nostra attenzione nella osservazione di un dipinto, tutto ci mostra qualche differenza, tutto ci fa capire che, nonostante i nostri sforzi disumani (e disumanizzanti) di cercare di essere uguali “agli altri”, non ci riusciremo mai, nonostante le mode e tutto ciò che si fa per uniformarci.

C’è qualcosa in ognuno di noi che va oltre il volere mentale, oltre qualunque razionalità, oltre qualunque logica e, fino a quando non lo vedremo “in un certo modo”, ci farà fare sempre ciò che vuole oppure, al massimo, ciò che vogliamo ma nel modo che vuole Lui.

Le “brutte cose” che abbiamo fatto, le abbiamo fatte così perché non sapevamo nemmeno che c’è qualcun altro in noi che determina ciò che facciamo e ovviamente neanche sapevamo cosa voleva attraverso ciò che “ci ha fatto fare”

Quante volte ci siamo trovati in situazioni in cui sapevamo già che qualunque cosa avremmo fatto, sarebbe stata sbagliata?
Perché non riusciamo sempre a fare la cosa migliore?
Perché, nel migliore dei casi dobbiamo accettare dei compromessi?
Perché la vita a volte sembra davvero difficile, se non addirittura impossibile?

Quante volte, con il “senno di poi” abbiamo visto quanto poteva essere facile una decisione che invece ci è sembrata difficilissima?

Tutto questo accade perché non ci rendiamo conto che non esistono situazioni materiali che sfuggono al nostro inconscio e quindi non esistono situazioni materiali che sfuggono a una certa programmazione inconscia e ovviamente, accade perché non riconosciamo, non vediamo la nostra programmazione inconscia.

Dicevamo, cambiare il passato.
I fatti accaduti non si possono cambiare, ma vedendo la causa profonda che ci ha spinti a fare quel che abbiamo fatto, cambierà il significato.
La nostra azione, seppur addirittura vergognosa, acquisirà perfino dignità, una responsabilità matura.

La stessa causa profonda, dopo essere stata vista in modo maturo, senza sensi di colpa ma con matura compassione per noi stessi, per le persone coinvolte e per la materia che eventualmente è stata mal usata, quella stessa causa profonda (quella memoria e volontà inconscia) troverà un modo per rimediare veramente e perfettamente, senza lasciare nessun genere di debito sospeso a nessun livello, né spirituale, né materiale.

Non cambieranno i fatti materiali, ma cambieranno il significato, il valore, la lezione, la percezione.

E cambierà anche il futuro, giacché tutto dipende dalle programmazioni inconsce che evidentemente abbiamo finalmente visto, riconosciuto e “cambiato”.