ACCORGERSI… per imparare la lingua del proprio bambino interiore

UN-ALTRO-GIRO-DI-GIOSTRATiziano-Terzani

Le occasioni di “illuminazioni” sono costantemente presenti, cioè… l’anima, l’inconscio, lo spirito, ci parlano continuamente ma noi non sappiamo ascoltarli… o meglio, noi continuamente li interpretiamo e… nel migliore dei casi lo facciamo nel peggiore dei modi.

Le “piccole illuminazioni” sono costantemente presenti nella vita, ogni pensiero che cambiamo durante la giornata scaturisce da una “piccola illuminazione”, solo che immediatamente noi lo trasportiamo sul piano mentale e a quel punto l’inconscio è costretto a provare a metterlo “in scena” su questo piano.

 

(per comprendere meglio questa messa in scena, leggi questo articolo: http://osservazionequantica.altervista.org/film/ )

 

Se sapessimo “vedere” una emozione sul nascere, ci accorgeremo che è scaturita da una esigenza del nostro inconscio.

Ora… che sia una esigenza inconscia scaturita da se stessa, cioè dall’inconscio perchè oggi per qualche motivo ha deciso di farti lavorare su quel ricordo specifico o che sia stata stimolata da qualcosa nell’ambiente esterno che ha richiamato un ricordo inconscio o comunque sia la sua nascita, quel che è importante sapere è che… ogni pensiero, scaturisce da uno stimolo emotivo che a sua volta è la matrice di un ricordo della tua infanzia.

Si dice negli ambienti yogici che durante la giornata, l’uomo occidentale ha una media di oltre 60.000 (sessantamila) pensieri al giorno… s’è vero.. vuol dire che quotidianamente abbiamo oltre 60.000 occasioni di illuminazioni mancate.

La meditazione servirebbe a calmare questo flusso di pensieri e, a imparare ad osservarli in quel momento che, con l’allenamento, deve avvicinarsi sempre di più al momento del suo sorgere, al momento in cui il pensiero ti nasce in testa, fino ad arrivare a quella capacità di vederlo ancora prima che diventi pensiero e a sentire quindi l’emozione (e il ricordo) che c’è all’origine di quello che da li a qualche secondo sarebbe diventato un pensiero.

Quell’emozione, è il ricordo della tua infanzia.

Dobbiamo ricordare che… nell’infanzia, noi abbiamo un modo di “ragionare” totalmente diverso da quello che “assumiamo” con la “maturità(?)”, cioè… è meglio dire che effettivamente, per quel che è il modo di intendere il “ragionamento”… effettivamente NON ragioniamo proprio ma “emozioniamo”.

Quel che accade fino ai 7 anni di età è solo un susseguirsi di emozioni e tutto quel che accade viene memorizzato in questa forma, ma sono emozioni ricche di scene di vita, certamente impariamo anche a parlare, ma fondamentalmente, quel che c’è sotto è pura emozione e tutto quello che accade viene memorizzato sotto forma di pura emozione.

Dopo i 7 anni e fino ai 13 anni diventa un misto di “ragionamento mentale” ed emozioni pure.

Tutto ciò che il bambino che siamo stati non ha compreso in quegli anni, quella parte bambina di noi vorrà capirlo, soprattutto quando nella vita dell’adulto che siamo oggi accade che abbiamo bisogno di quella “conoscenza” che è rimasta in-completata in quell’episodio della nostra infanzia.

La cosa in un certo senso, a volte funziona così ancora da adulti… quante volte ti è rimasto in mente un pensiero per tutta la giornata proprio perchè non l’hai capito? magari una battuta di un’amico o una amica, oppure le parole di una persona che nemmeno conosci ma che ti hanno colpito… quante volte quelle parole ti hanno accompagnato come un pensiero fisso per tutta la giornata?

Questa cosa a volte succede consapevolmente, cioè ci rendiamo conto che ci siamo lasciati trascinare da un pensiero fisso… ma di solito è tutta la vita a funzionare in questo modo con i pensieri inconsci.


Quando accade questo, l’inconscio ti rimette davanti il ricordo… e lo fa al modo suo, cioè come l’ha memorizzato, cioè come emozione, ma è una emozione che se impari a “vederla” nel giusto modo, è piena di profumi, di sensazioni, di colori, di tutto quello che oggi non sappiamo più “sentire”, è pieno di scene di vita di cui nella quotidianità non sappiamo più “accorgerci”.

Facci caso… la mattina, quando ti lavi il viso, senti tutti i profumi? senti il rumore dell’acqua? senti la sensazione dell’acqua sul viso? o meglio.. più che… senti… ti accorgi?
se te lo chiedo adesso, certamente tu le sentirai, ma nella vita quotidiana, quando nessuno te lo fa notare, te ne accorgi?

Queste cose, vivere in questo modo, vivere “accorgendosi” (come diceva il grande Tiziano Terzani) è uno dei tanti modi che potrebbe permettere di imparare ad ascoltare il nostro inconscio nel giusto modo.

Se ancora non ti sei “accorto” di quante occasioni di illuminazione hai ogni giorno, se ancora non le sai vedere nella quotidianità, devi imparare ad “accorgerti”, sarà un ottimo allenamento per arrivare a “vedere” le emozioni sul nascere e con esse, vedrai anche il ricordo che il tuo inconscio ti sta proponendo in questo momento.

 

leggi anche… http://osservazionequantica.altervista.org/i-veri-maestri-sono-i-bambini/

 

e soprattutto questo… http://osservazionequantica.altervista.org/il-segreto-e-se-non-ritornerete-come-bambini-non-entrerete-mai/

 

Grazie.